Con Faimarathon per salvare l’Italia della Bellezza

  Tutti conosciamo le Giornate di Primavera del FAI, ormai entrate nel nostro quotidiano con la forza dirompente della Bellezza, che questa è la missione del Fondo Ambiente Italiano, (ri)educare al senso del Bello in un paese che ne è la culla storica. Perché, oltre a narrarci delle nostre radici che si alimentano dell’immenso retaggio culturale lasciato dalle generazioni che ci hanno preceduto, la Bellezza, il suo godimento estetico, ingentilisce l’anima, il comportamento verso sé e verso gli altri, cosa di cui abbiamo un reale bisogno in questo momento storico di confusione nonché decadimento culturale.

  Una ragione in più, direi quasi un valore aggiunto, per non mancare “Faimarathon”, domenica 18 ottobre, una giornata alla scoperta di tesori nascosti ed un’occasione per contribuire di persona alla salvaguardia del nostro straordinario patrimonio artistico. In primo piano i giovani del FAI i quali guideranno i (sempre numerosi, non v’è dubbio) visitatori in questa quarta edizione di Faimarathon d’intesa con il Gioco del Lotto che vedrà impegnati 3500 volontari distribuiti in 130 città e 500 luoghi. Perché, lo sappiamo, il nostro paese ha una peculiarità unica, cioè l’essere un “museo diffuso”, come ha sottolineato ancora una volta l’On.Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali nella conferenza stampa di presentazione.

  Qualcosa che tutto il mondo ci invidia e di cui ci dobbiamo mostrare degni ed è quanto affermano Andrea Carandini e Marco Magnifico, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Fai. Che ha davvero tutte le carte in regola per simili dichiarazioni, considerando che, dal 1975, quando è apparso in Italia importandovi il codice del National Trust inglese, ha salvato una trentina di gioielli storico-artistici altrimenti avviati al degrado, restituendoli alla collettività (un esempio vicino a noi, Villa Gregoriana, ridotta una discarica ed ora tornata alla sua romantica bellezza, come ai tempi del Grand Tour). Ma certo, nonostante l’immenso lavoro che aderenti e volontari del FAI compiono con amore (per proteggere il nostro passato bisogna amarlo: sentirlo), il compito è immane, proprio perché l’Italia è uno sterminato “museo diffuso”.

  E allora ben venga la sinergia pubblico-privato, beninteso quando si tratti di privato “illuminato” e che non badi solo al suo profitto e casi recenti ve ne sono, da Della Valle per il Colosseo e Fendi per Fontana Fontana di Trevi agli sponsor stranieri per la Piramide e la fontana del Quirinale  (e, ultimo, Bulgari per la scalinata di Trinità dei Monti). Insomma una situazione di movimento che la giornata del 18 vuole accelerare, coinvolgendo tutti quanti amano le bellezze di questo paese in una corale campagna di crowdfunding, con un sms solidale del valore di un euro o una chiamata da rete fissa per donare 2 o 5 euro al numero 45592. “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, la campagna nazionale di raccolta fondi 2015 lanciata dal FAI, che permette la visita di luoghi di particolare interesse storico-artistico (e di paesaggio), è supportata da una catena di sponsor, quasi a sottolineare maggiormente la necessità di quella sinergia di cui dicevo sopra (non potendo nominarli tutti rimando al sito del FAI).

  I luoghi. Palazzi, chiese, ville, pinacoteche, abbazie ma anche archeologia industriale e street art, un panorama quanto mai variegato che spazia dal nord al sud Italia, con punti di notevole interesse (ed anche poco o nulla noti al grande pubblico). Ad esempio la chiesa di Santo Stefano a Carisolo (Trento) con gli splendidi affreschi dei Baschenis, famosa dinastia di pittori bergamaschi, lo spettacolare complesso monastico dell’Isola di San Lazzaro degli Armeni, a Venezia, il Palazzo Pfanner di Lucca con il suo arioso giardino, San Giovanni a Carbonara a Napoli, scrigno di storia cittadina, il Convento dei Domenicani di Altomonte, dove ha sede il Museo Civico, dove si può ammirare un bellissimo San Ladislao di Simone Martini (è nel periodo angioino che la Scuola Toscana penetra nel sud Italia), la Caserma dei Vigili del Fuoco di Palermo, bell’esempio di architettura razionalista. E poi, naturalmente, Roma,  Villa Poniatowski, restaurata con i proventi del Gioco del Lotto, che ora accoglie parte delle collezioni del contiguo Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Giardino delle Fontane della Galleria Nazionale di Arte Moderna, da poco risistemato, il Museo Civico di Zoologia. Per gli iscritti al FAI visita riservata ai depositi della Galleria, ma c’è anche la possibilità, come sempre del resto, di iscriversi in loco, approfittando della quota speciale fino al 31 ottobre, euro 29 per un anno anziché 39.

  Dunque un giorno soprattutto di festa, all’insegna della Bellezza, quale persegue il FAI che, nella sua opera di salvaguardia del nostro patrimonio storico-artistico, trova sempre nuovi proseliti (gli iscritti hanno superato i centomila). Innamorarsi della Bellezza, tale il messaggio, ed anche lo stato d’animo con il quale partecipare alla giornata del 18 ottobre, contribuendo alla campagna fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”. E sono sicuro che i nostri lettori non mancheranno di mostrarsi sensibili verso un problema che ci riguarda tutti, perché qui si parla delle nostre “radici”.

Ricordo ancora 45592 con sms o da telefono fisso.

Per informazioni www.fondoambiente.it ed anche italiacasatua.it.