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Gli splendori della Domus Aurea

  “Floridus ac umidus”. Così Plinio definiva lo stile pittorico di Fabullus, artista di corte che dipingeva in toga sulle impalcature della sterminata Domus Aurea neroniana, una delle meraviglie della Roma antica. E che resta una meraviglia ancor oggi, col suo attivo cantiere di restauro per recuperarne i volumi ed i colori di un tempo, seriamente danneggiati dal parco soprastante. Ma già ci aveva pensato Traiano, costruendo le sue terme sopra la Domus Aurea, smantellando o inglobando, perché la “damnatio memoriae” gravava sulla figura di Nerone (che la storiografia recente ha in parte riabilitato).

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  Dunque la Domus Aurea, grandioso complesso di edifici che copre 16mila mq. costruito nel 64 d.C., dopo il famoso incendio che aveva distrutto la Domus Transitoria, palazzo imperiale situato sul Palatino. Nerone volle questo immenso insieme di ambienti decorati, peristili, fontane, giardini, statue, porticati non per abitarvi ma per il suo “otium”. Un qualcosa di straordinario che, insieme al Colosso dorato posto accanto al lago dove poi Vespasiano, fattolo prosciugare, costruirà l’Anfiteatro Flavio, avrebbe celebrato i fasti del suo regno. Era tutto “en plein air”, la luce del sole filtrava ovunque poi con Traiano la Domus divenne ipogea e, nell’oblio dei secoli, si accumulò la terra, sopra la quale, calatisi da un buco fra le rovine che emergevano dal suolo, camminarono i pittori della Rinascenza, facendosi luce con le fiaccole: Lippi, Raffaello, Pinturicchio, Giovanni da Udine. E così nacquero le “grottesche”.

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  Ora, grazie al cantiere allestito dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, una parte della Domus è fruibile da parte del pubblico, un percorso in quindici tappe di grande fascino, la cui grandiosità dà solo un pallida idea dello sfarzo neroniano (per ora si contano 153 stanze e non è finita, perché c’è ancora molto da scavare). Si inizia con una galleria dove sono visibili gli interventi di ripristino murario, filologicamente corretti (ma qui è tutto restauro conservativo), poi la prima meraviglia, il ninfeo di Ulisse e Polifemo, con il soffitto a finte stalattiti. Si prosegue fra le impalcature e ci si rende conto del lavoro immenso che stanno compiendo i tecnici, dal ripulire le pitture dagli strati di carbonato di calcio al monitoraggio stabile del microclima.

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  Ma ne valeva la pena, osservando la Sala della Volta Dorata con le sue cornici di stucco o quella della Volta Gialla, con i disegni in sanguigna che affascinarono Pinturicchio (e la sua firma è in un angolo in alto). O la imponente Sala Ottagonale, con il soffitto aperto, tipo Pantheon, e lo spettacolare scivolo di una fontana sullo sfondo, il Grande Criptoportico che lascia senza fiato per le sue dimensioni, la Sala della Volta delle Civette, dove s’indovina una stupenda pittura a tema vegetale. E’ un susseguirsi di meraviglie (ben 30mila mq. in totale la superficie decorata a stucco ed affrescata) che, una volta di più (come se ce ne fosse bisogno), narra dell’accumulo di Bellezza che nei secoli ha reso la nostra città unica al mondo .

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  Bellezza che va preservata ed è quanto, nel corso della conferenza stampa, ha sottolineato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini. Il Progetto Domus Aurea, che prevede sette fasi in quattro anni, ha per fine di mettere in sicurezza l’intero complesso, eliminando le infiltrazioni d’acqua anche grazie alla creazione di un nuovo giardino. Il costo previsto è 31 milioni di euro, per buona parte coperti e, per il resto, si lancia un appello che, sicuramente, non resterà inascoltato, perché l’ArtBonus, voluto proprio da Franceschini, prevede la deducibilità del 65% per le donazioni in favore di restauri di beni culturali. Ognuno, nel suo, può responsabilizzarsi, dall’impresa (e qui il Ministro sollecita quelle che hanno sempre detto di voler investire in cultura a farlo ora) al singolo cittadino. Facciamoci tutti paladini dell’art.9 della Costituzione.

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 Per seguire i lavori ed effettuare donazioni www.cantieredomusaurea.it.
Le visite sono possibili sabato e domenica dalle 9,15 alle 15,435
prenotazione obbligatoria, biglietto 10 euro + 2 per prevendita e visita guidata
(acquisto on line su www.coopculture.it).
Non perdetevi “Domus Aurea – Il sogno di Nerone”,
lo spot realizzato da Sky Arte HD
in onda il primo novembre alle 21,10 (canali 120 e 400 di Sky).       

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