mulberry bags mulberry outlet mulberry sale mulberry handbags mulberry bag mulberry bags mulberry outlet mulberry sale mulberry handbags mulberry bag mulberry purse mulberry bayswater mulberry outlet york mulberry factory shop mulberry uk mulberry purse mulberry bayswater mulberry outlet york mulberry factory shop mulberry uk sac longchamp saint francois longchamp sacs longchamp sac longchamp pliage longchamp pas cher Babyliss Pro Perfect Curl babyliss curl secret babyliss perfect curl babyliss babyliss pro

Gubbio – LA FESTA DEI CERI.

Italia con grande partecipazione di popolo, feste di cui si conoscono le origini e la storia, ma a Gubbio, terra di santi e di antiche tradizioni, si celebra una festa assai particolare, bell_DSC0570_1059_copiaa e caratteristica, ma le cui origini non si conoscono: la festa dei ceri.

Si possono fare delle ipotesi e la più attendibile è che il nome possa derivare dalle “luminarie”, manifestazione di luci dedicate inizialmente a San Giovanni e, in seguito, a Sant’Ubaldo, il 15 maggio.La  festa dei Ceri ,che si svolge a Gubbio, è bella e  folkloristica.
Si pensa  che i ceri siano le  luminarie  che inizialmente furono dedicate a San Giovanni e in seguito   a Sant’Ubaldo il 15 maggio.
Lo spettacolo, notevole e suggestivo, richiamava e richiama ancora oggi migliaia di persone.
Dalla piazza del mercato,tutti con le candele accese in mano,in processione, seguivano una statua di legno ricoperta di cera che alla fine della cerimonia veniva raschiata lasciando solo il legno.
C’è una data precisa legata a questa manifestazione e corrisponde alla morte del vescovo della città di Gubbio, il tanto amato Ubaldo,avvenuta il 16 maggio del 1160, che da allora divenne protettore della città.
Forse il primo caso di “santo subito” della storia.
Il successore di Ubaldo, Teobaldo, narra di un’imponente luminaria che si protrasse per molti mesi dopo la morte  del vescovo.
Data l’importanza  dell’evento fu coinvolto il papa Celestino  III,che con la bolla di canonizzazione  del vescovo Ubaldo  del marzo  1192, fissò la data della festa,  il 16 maggio di ogni anno, e stabilì che fosse celebrata  “Gioiosamente”.
Per solennizzare la festa, le varie corporazioni offrivano qualche cosa, un po’ come fanno oggi negozianti, industrie, associazioni e privati nei paesi della provincia italiana, in denaro contante.
In particolare,le Corporazioni  dei Muratori,dei Merciai  e degli asinai-contadini offrivano ognuna un grosso cero.
Alla fine del  1500 al posto dei ceri,vengono usate grosse macchine di legno,formate da due prismi a sezione ottagonale, vuoti di dentro con un travetto di legno che li attraversa internamente.
I Ceri, del peso di tre quintali e alti cinque metri,vengono portati a spalla da dieci giovanotti  chiamati ceraioli, guidati da un capodieci e da un capocinque. Il primo si insinua  tra le  stanghe anteriori ed il secondo  tra quelle posteriori.
In cima  ad ogni cero  c’è un santo: Sant’Ubaldo protettore dei muratori, San Giorgio  dei  commercianti  e  Sant’Antonio  abate dei contadini  e degli studenti.
Oggi, la festa inizia la mattina ed il  sindaco, con la fascia tricolore ed accompagnato dai membri della giunta e dal Consiglio, consegna  le chiavi  al primo Capitano,che   per  quel giorno ha potere assoluto  sulla città (potere solo simbolico).
Conclusa la cerimonia delle chiavi parte  la sfilata  da Porta Castello diretta verso piazza Grande, dove avviene “ L’alzata dei Ceri“.
Squillano le trombe, rullano i tamburi e i Ceraioli si precipitano  dal Palazzo dei Consoli  con una parte  dei ceri che  vengono poi ricomposti.

post-1422-1274282202_thumb
Da questo momento  i tre ceri  seguono vie diverse, fino alle 13 e 30,quando vengono deposti su dei  piedistalli e gli affaticati ceraioli si concedono un lauto pranzo nel Palazzo dei Consoli.
Al termine delle generose libagioni tutti i protagonisti della festa, incoraggiati forse dal buon vino della verde terra umbra, escono all’aperto e si esibiscono allegramente intonando le antiche canzoni di quelle contrade..
Alle 18  c’è poi la corsa dei ceri  con a capo il cero di Sant’Ubaldo e a seguire, quello di San Giorgio e di Sant’Antonio  Abate.
Ogni 70 metri,ci sono le mute,cioè  il cambio dei ceraioli.
Il primo capitano è a cavallo, il secondo a  piedi  con la spada sguainata  ed entrambi hanno il compito  di fare largo tra la folla.
In  Piazza Grande, i ceri fanno tre giri e finiscono,non in bellezza ,ma in fatica, su per la via che conduce alla  chiesa di S. Ubaldo.
La corsa  è anche una gara che porta alla vittoria   il gruppo di ceraioli  che riesce a distanziarsi dal secondo cero.
La festa continua fino a tarda notte tra canti religiosi  e la suggestiva luce delle torce.

1 Commentoa“Gubbio – LA FESTA DEI CERI.”

  1. Gianna Romanello // 16 maggio 2014 a 9:32 // Rispondi

    E’ una manifestazione molto suggestiva e coinvolgente perchè, a parte la spettacolare sfilata, c’è una sorta di allegria generale che coinvolge adulti e bambini. Lo scenario, poi, ci mette del suo e si spiega la piacevolezza della festa.

Inserire un commento

L'indirizo di email non verrà pubblicato.




WordPress SEO fine-tune by Meta SEO Pack from Poradnik Webmastera