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Chi ha visitato “Terrantica”, la bella mostra in corso al Colosseo, dove si parla di nostra Madre Terra, è rimasto colpito dal modo come essa viene narrata. Una doppia valenza, simbolica, che sconfina nel mito, e antropologica, quale riflesso del mito stesso. Poiché sappiamo che questo, all’origine dei tempi, è l’immagine archetipica dalla quale scaturirà il ciclo della storia umana e la mostra segue infatti un percorso iniziatico, dal momento del Caos primigenio fino alla strutturazione del corpo sociale, la legge quale regola condivisa. Un discorso di indubbio fascino, perché ci riconduce alla radice di tutto, quando esisteva un rapporto non conflittuale come oggi fra l’uomo e la Terra. Per gli antichi Gea era sacra e molti erano i punti di venerazione, dove sorgevano templi o semplicemente si faceva atto di omaggio (ad esempio i “boschetti sacri”). Sarebbe davvero il caso di rimeditare il passato ora che urge un impegno concreto perché la Terra è malata grave e, salvo un fiume di chiacchiere a livello internazionale, non si fa molto per evitare la catastrofe (e non credo che dalla prossima conferenza di Parigi sul clima emergeranno grandi novità).Copyright © 2025 | Theme by La Voce di Tutti



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