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La direzione Pd, “Grazie Enrico”

hjkLetta domani al Quirinale

 La direzione Pd, convocata per oggi, decide il destino del governo e dà il benservito a Letta con un breve documento nel quale lo si ringrazia per il notevole lavoro svolto. La direzione Pd  assume il documento “Impegno per l’Italia” quale contributo, ma ritiene necessario e urgente “dover aprire una fase nuova con un governo nuovo”. Il documento messo ai voti viene approvato a larga maggioranza, favorevoli 136, contrari 16, astenuti 2. Prima del voto tutti gli esponenti  fedeli a Letta hanno lasciato la sala per non partecipare alla votazione sul documento di sfiducia. Il premier aveva fatto sapere che non avrebbe partecipato ai lavori della direzione Pd, “Si decida con serenità,  preferisco aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese”.

  Renzi  nel suo intervento sottolinea l’inadeguatezza dell’esecutivo Letta: “In questi ultimi due mesi è parso evidente a tutti, forze politiche, economiche, sociali, che l’attività del governo ha vissuto una fase di difficoltà. Non siamo a un derby di opinioni ma ad un bivio, da un lato l’occasione chiara di chiudere la legislatura e andare al voto, dall’altro l’occasione di trasformarlo in legislatura costituente”. E ammette che “le elezioni hanno suggestione e fascino, specialmente per chi, di sinistra, vorrebbe avere una vittoria piena per cambiare il paese”, ma il passaggio elettorale non vede ancora una legge “in grado di garantire la certezza di vittoria di uno o di un altro”. Insomma, riassume il segretario, il voto anticipato “non risolverebbe i problemi sul tappeto”.

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  Quella di un nuovo governo “è una scelta azzardata, ma può avere senso se hai il coraggio di dire alle realtà europee che l’obbiettivo è il 2018, attuando riforme elettorali e costituzionali, nonché tentando di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente”. E a chi gli chiede di pensarci per evitare di bruciarsi, risponde: “Mettersi in gioco adesso ha un elemento di rischio personale. Ma chi fa il politico ha il dovere di rischiare in alcuni momenti. Vale anche per me”. Ma questo “non è un rischio personale, è il rischio del Pd che deve prendersi la responsabilità di ciò che sta accadendo”.  Il partito, sottolinea, “potrebbe aspettare e non rischiare, ma in 20 anni non si sono fatte le cose. O il Pd ha un protagonismo forte o il cambiamento è solo a parole”. Renzi  poi rivolge una riflessione al Capo dello Stato che “sta vivendo l’ennesima pagina triste nel momento in cui il Presidente della Repubblica viene accusato in modo strumentale di essere venuto meno ai propri  compiti.

napolitano

Vorrei che rivolgessimo un pensiero a Giorgio Napolitano e al suo lavoro”. Ed evidenzia che il Pd mai ha fatto mancare l’appoggio al governo. Ma se la situazione in cui ci troviamo richiede l’energia e la forza di un cambiamento non è un problema caratteriale, sono le regole della politica”. E conclude: “propongo un patto di legislatura per dare risposte reali al paese. E’ la strada più difficile e meno battuta.  Vi chiedo tutti insieme di uscire dalla palude”

 Domani pomeriggio,14 febbraio 2014, Letta salirà al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani di Giorgio Napolitano ma prima vuole salutare e ringraziare la sua squadra nel corso di un ultimo consiglio dei ministri che si terrà domani mattina.

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