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La Lupa è tornata

untitledfgh  “Anvedi, sembra proprio una lupacchiotta!”. Frase colta al volo da un trasteverino che stava lì ad assistere all’ingresso di Virginia Raggi in Campidoglio, fra curioso e compenetrato dalla solennità del momento (un Sindaco che sale sull’Arce è sempre un avvenimento, figuriamoci se è una donna, la prima in assoluto). Come gli altri del resto, la piccola folla che la osservava mentre saliva le scale, chi sorridendo, chi salutandola come una persona per nulla sconosciuta.

  Vero, con la sua figurina aggraziata, il fare gentile e disponibile, Virginia già può contare sulla simpatia dei romani. E poi quell’incedere sinuoso e un po’ felpato, proprio da giovane lupa, come nota il trasteverino, insomma il primo impatto è decisamente positivo. E a Roma funziona così, la simpatia, qualcosa di atavico, che viene da molto lontano, da quel guazzabuglio che è la storia cittadina nei secoli, un cocktail dolceamaro, distillato di invasioni e personaggi di tutte le risme: buffi, saggi, crudeli, pazzi. E’ ormai intrinseco al nostro Dna urbico, così, in una circostanza nuova, avviene una selezione automatica e se va bene, “aho, me piaci!” e via, inizia l’idillio.

  Che però può finire subito se le cose non funzionano e di esempi ne abbiamo, anche piuttosto recenti. E infatti, tornando a casa, nella lunga passeggiata che mi ha fatto traversare vicoli, strade, piazze (quel giorno fortunatamente non era un gran caldo), gli interrogativi sembravano sbocciare dai sampietrini. Dopo aver scantonato dei cassonetti puzzolenti con i rifiuti che tracimavano in un misto di umido, cartacce sporche, vetri rotti, plastica & varie più il corredo di un paio di topi dall’aria strafottente (i tipici topi romani), ecco uno scooterista in terra che si lamenta per aver beccato in pieno la solita buca apertasi in un asfalto lebbroso (l’hanno rappezzata, sì, ma con lo scotch) e, alla vicina fermata, qualcuno (veramente un po’ tutti) sta sacramentando perché il bus non passa da 40 minuti. Ma non c’è la metro? Si, vabbè, fatte ‘sta sauna sempre che, essendo ora di punta, riesci ad ammucchiarti dentro, un gomito nel fianco ed un’ascella sudata in faccia.

  Elucubrazioni? Mica tanto, basta girare un po’ per rendersi conto che Roma è una città meravigliosa ma ha un tantino (molto tantino) da Terzo Mondo. E la Virginia cosa vuol fare? Rimettere tutto in ordine nel segno della trasparenza, a cominciare dalla municipalizzate, per poi toccare i trasporti, i rifiuti, l’ambiente e stabilire regole precise al cemento che, da sempre a Roma e dintorni, ha spadroneggiato (e qui temo che troverà non pochi ostacoli da parte dei palazzinari e politici con un debole per il mattone). E poi la corruzione, che non è solo mafia capitale ma un qualcosa di viscido penetrato in tutti i gangli del potere, dal grande al piccolo. In effetti esiste una corruzione minimale, di quartiere o addirittura di condominio, che da sola è poca cosa ma inserita nel contesto cittadino crea danni perché si diffonde a macchia d’olio e inquina dal basso. In alto ci pensano politici, faccendieri, funzionari e dirigenti corrotti, così il cerchio si chiude e buonanotte.

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  Sì, la lupacchiotta del Campidoglio ha una bella gatta da pelare ma il suo essere lì già indica qualcosa, ovvero suggerisce dei modi di democrazia diretta. In altre parole invita i cittadini non più a delegare ma ad assumersi delle responsabilità in prima persona, quindi segnalare mancanze o disguidi, denunciare soprusi della burocrazia, collaborare con le autorità preposte. Insomma qualcosa che risvegli la coscienza civica, non molto attenta in verità nel nostro paese, centro-sud in particolare e Roma poi non ne parliamo. La coscienza civica, ecco, questo mi sembra un ottimo traguardo da conseguire e per il quale vale la pena impegnarci tutti. Siamo sì individui ma anche parte di un organismo sociale, con diritti-doveri reciproci,  e non mi sembra che sia poi tanto difficile da capire. In fondo è la strada che si accinge a percorrere Virginia Raggi.

  Si rimprovera al M5S di non avere un’ideologia precisa. Vero, perché qui si cerca di andare oltre, avendo le ideologie fallito in buon parte i loro obiettivi. Ma comunque, di base, c’è un’idea, che è poi un concetto morale: l’Onestà.

  E non è sufficiente?

3 Commentia“La Lupa è tornata”

  1. Una Lupa ha dato vita alla storia di Roma.In duemila anni un’orda di lupi famelici nelle vesti di Re,Imperatori,Papi e Sindaci l’hanno saccheggiata.La Lupa è tornata! Forza ragazza la città ti proteggerà non aver paura di fare pulizia.
    .

  2. massimo gatti // 28 giugno 2016 a 22:26 // Rispondi

    E’ si non resta che provare anche la lupacchiotta, senza cominciare a ciurlare nel manico con i suoi trascorsi allo studio legale Previti o con incarichi di consulenza che non erano consulenze.
    Lasciamola lavorare, per bacco !
    Dopo Marino, del resto, che con la sua straripante imbecillità e palese distanza con i cittadini (vedasi faccetta da idiota con bicicletta e zainetto) ha creato il quotdiano ingorgo sulla piazza del Colosseo, non potevamo fidarci del buon Giachetti , che non ha tirato fuori nessuna dico nessuna nuova idea in campagna elettorale

  3. Ma chi comanderà a Roma? Una lupa o un ortottero genovese? Chissa? Vedremo cosa succederà…

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