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Le “mirabilia” di Andrea Pozzo

                                           Palazzo Barberini - Deposito

                                           Le “mirabilia” di Andrea Pozzo

di Antonio Mazza

  Chi di noi, amanti delle bellezze romane, non ha mai accompagnato un amico o conoscente in visita turistica nella chiesa di Sant’Ignazio e, nel mostrargli la finta cupola che lui, ovviamente, riteneva reale, ha sorriso soddisfatto al suo “oh!” di stupore? Qui nella cupola e nell’incredibile volta che celebra l’opera missionaria della Compagnia di Gesù si esprime al meglio la macchina barocca intesa come invenzione e “far maraviglia”, due aspetti nei quali eccelse padre Andrea Pozzo, coniugando al massimo l’essenza del messaggio beniniano, l’eccentrico come sublimazione del Bello.

  Molto intrigante, quindi, l’esposizione nella Sala Orientamento di Palazzo Barberini dei bozzetti relativi alla cupola e la volta che fa seguito alla giornata di studi dedicata ad Andrea Pozzo. Acquistati dallo Stato italiano nel 1895 e conservati nel Palazzo risultano essenziali per comprendere la genesi dei due capolavori il cui fascino si accresce nel tempo (personalmente ogni volta che contemplo il soffitto con la sua fuga prospettica così densa di figure e sprazzi di luce è un’emozione che si rinnova e nell’illusionismo della cupola trova la sua conferma).

  Sottoposto a indagine multispettrale da Antonio Camassa e Giuseppe Fabretti dell’Istituto Centrale del Restauro il bozzetto della cupola (100×95) si è rivelato essenziale per realizzare il disegno originale della cupola nonché per evidenziare la tecnica d’esecuzione pittorica, svelando anche altri particolari. Il bozzetto della volta è probabilmente lo stesso che venne all’epoca esposto nel Collegio Romano, “a pubblica vista e universal censura” e le indagini multispettrali hanno permesso di meglio comprendere la costruzione spaziale di base da cui è poi derivata la complessa opera nel soffitto della chiesa. Il tutto è corredato da un video illustrativo realizzato da Andrea Camassa e Matteo Flavio Mancini, Università degli Studi Roma Tre.

  Dunque, come si diceva, la genesi di due capolavori che questo grande prete-artista realizzò nell’Urbe a maggior gloria dell’ordine gesuita. Ma altre sue opere non meno importanti, dove l’artificio barocco è funzionale all’atto di fede, sono sparse in Italia e cito alcune fra le più rilevanti, come la gloria di Francesco Saverio nella chiesa della Missione a Mondovì e la Jesuitenkirche di Vienna. Pittore e architetto Andrea Pozzo è una figura importante dell’epoca barocca e anche noi, amanti delle bellezze di questa pur caotica ma sempre splendida Roma, gli dobbiamo molto. Ed è allora quasi un riflesso condizionato, dopo aver ammirato i bozzetti, tornare a Sant’Ignazio e perdersi nella visione di quel trionfo di armonia che si irradia dall’alto della chiesa.

 AndreaPozzo_Bozzetto_Volta_bassa

“Congiungere il finto col vero. Andrea Pozzo: teoria e prassi nel progetto architettonico di Sant’Ignazio”, fino al 5 dicembre, da martedì a domenica h.10-18, euro 12 biglietto complessivo Barberini Corsini. Per informazioni www.barberinicorsini.org

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