Pubblicato: 13 febbraio 2014 di in Sport // 0 Commenti
Il capolavoro di Rafa Benitez, l’uomo che di coppe ne ha vinte eccome, il mister delle finali, delle grandi rimonte come quelle del Liverpool col Milan. Nella stessa notte magica in cui arriva al San Paolo il “Deus ex machina”, quel “re” Diego Armando Maradona giunto allo stadio tra il primo e il secondo tempo per far trionfare il Napoli. Strapazzata in semifinale di Coppa Italia la Roma di Garcia per 3-0 al termine di una partita quasi perfetta, regalando all’intero popolo partenopeo una gioia incontenibile.
Napoli già protagonista di un primo tempo che fa sognare, con pressing alto a centrocampo e attacco scatenato. Qualche brivido usuale in difesa, dove Gervinho e Ljajic spesso e volentieri seminano il panico. Ma è Callejon a sbloccare la partita con un’elevazione di testa da applausi, su cross al bacio di Maggio. Mertens è imprendibile, Hamsik ispirato, Higuain determinato: e non ce n’è per nessuno. Sugli spalti un po’ di tensione, fumogeni in campo.
Nella ripresa arriva lui, re Diego: Maradona in tribuna dà la carica, il San Paolo si emoziona. E anche il Napoli sul rettangolo verde ne risente: quel che è accade è incredibile. Pronti-via e Higuain insacca in mischia la rete del 2-0. Lo stadio esplode, De Laurentiis e Diego esultano e si abbracciano in tribuna. La Roma resta talmente annichilita dalla bolgia del San Paolo che subisce anche il 3-0 dopo un contropiede micidiale firmato Mertens-Jorginho: è il brasiliano a insaccare e a rendere l’atmosfera ancora più incandescente, nel senso della gioia. La Roma si sfalda, si scioglie; Destro sbaglia i gol che potrebbe riaprire il match.
Il nervosismo è tanto, alimentato da un pre-partita inutilmente provocatorio. Non a caso Strootman si fa espellere per proteste. Magari, in futuro, Garcia potrà evitare frasi come “Reina ha già preso 5 gol da noi”. Un “favore” ricambiato alla grande dagli uomini di Benitez, che adesso dovranno dare il massimo per raggiungere lo stesso risultato di due anni fa, quando c’erano Cavani e Mazzarri. In finale, all’Olimpico di Roma, c’è l’ardua Fiorentina di Montella. Ma, per il momento, c’è l’irresistibile festa di Fuorigrotta davanti al “divino” Diego. E torna il vecchio coro: «Ho visto Maradona, ho visto Maradona».
Inserire un commento