I sottili incanti del flageolet
Flageolet, strumento il cui nome è poco familiare a chi ama la musica, eppure ha una sua rilevanza, perché rientra nella famiglia dei flauti. Inventato verso la fine del XVI secolo in due versioni, quella francese e quella inglese, tecnicamente non molto…
Non mi aggradano gli animali sterilizzati.
Il gatto è pur sempre un animale selvatico (non è offesa!) prestato alla vita domestica per sua convenienza.
Non sono favorevole alle colonie feline che infestano in ogni dove gli spazi pubblici e coloro i quali lasciano le “loro” bestioline, “mucchietti di peli” – e di unghie retrattili (n.d.r.) -, liberi di scorrazzare anche nei giardini altrui ove lasciano “ricordini” maleodoranti.
f.to: Bau bau
Vedo che il sig.Carunchio ha capito tutto del libro, ammesso che lo abbia letto. Complimenti!
Il sig. Carunchio non ha letto il volume, ma ha solo commentato sulle parole della recensione; peraltro non c’è molto da capire sul rapporto che lega gli esseri umani agli animali.
Taluni rispettano la Natura ed altri la piegano – in buon a fede – ai loro desiderata, anche dedicando cure agli animali che hanno l’avventura di vivere accanto a loro.
L’esistenza del complimentato (il punto esclamativo ha il gusto dell’ironia) si è dipanata, nel tempo e nei tempi, molto spesso a contatto diretto con rappresentanti del miglior amico dell’Uomo.
Mai c’è stata sterilizzazione e mai si è pretesa la zampetta in segno di obbedienza/sottomissione; la Natura si rispetta anche così.
Oggi è un Bulldog Inglese, femmina, che tiene compagnia al Carunchio e gode del massimo rispetto nell’ambito delle caratteristiche della razza de qua.
Il Tutore di Gaia sa cosa voglia dire essere “amati” da un essere senziente a quattro zampe; con il gatto si mantiene un rapporto di rispetto/diffidenza a distanza.
Riguardo la Natura e l’”amore” verso tutti gli esseri non molesti si fa presente che nello scorso autunno è stato ritrovato un cucciolo di appena due mesi circa; era una palla di fango dopo una notte di acquazzone su Roma, quasi aperta campagna. Lavato, curato, vaccinato “amato” per circa due settimane è stato poi affidato a famiglia che si è dimostrata capace e degna di crescerlo. Oggi Fango cresce benissimo.
Sempre in periferia Nord di Roma il sig. Carunchio ha salvato da morte sicura un Gheppio maschio, adulto il quale, con un’ala spezzata arrancava al centro della carreggiata stradale. Consegnato alla L.I.P.U. per le cure del caso e le pratiche riabilitative è ora in buone condizioni; sarà liberato se riprenderà appieno la funzionalità del “motore” danneggiato da probabile urto con vettura ovvero portato in un’Oasi in una grande voliera.
Proprio dell’altro ieri è l’ultimo contatto con la Natura allorché è stato riposto su un albero un piccolo di cornacchia il quale aveva lasciato il nido troppo presto rispetto alla possibilità di volare in autonomia. I genitori del piccolo ribelle volteggiavano lanciando grida di richiamo ed è stato l’intervento provvidenziale di chi scrive ad allungargli la vita.
Saluto con una massima, non mia: “Più conosco gli Uomini, più amo le bestie!
Naturalmente queste ultime se non moleste se non per obbedienza ai loro istinti; i primi comunque!
Due punti esclamativi, alla Totò.
Carunchio
Egregio Sig.Carunchio, non posso che complimentarmi con lei (ma stavolta senza ironia) per il suo rapporto con gli animali, di attenzione e rispetto a quanto vedo. Ma, mi consenta, dal suo primo commento appariva tutt’altro. Cordiali saluti.
Ho un ottimo rapporto con la natura e con gli animali in particolare; con quello che si reputa il più intelligente (Uomo) ho difficoltà a farmi comprendere, talvolta.
La mia frequentazione con gli animali è datata; da giovane ero socio della Protezione Animali ed ho fatto multare anche un contadino che maltrattava l’asinello che lavorava per lui. L’animale obbediva all’istinto e non sempre era pronto e sollecito ai comandi dell’animale più cattivo che possa esistere; l’Uomo.
E’ di ieri, fresca fresca, la notizia del ritrovamento di una piccola tartaruga – un anno circa – che ho affidato alle cure di persona che ama anch’essa gli animali e ne possiede altri esemplari.
Insomma ora ci siamo capiti e ne sono contento.
I miei saluti e rispetti, egr. sig. Direttore; questa volta senza alcun elemento scritturaòe aggiuntivo di punteggiatura.
Leggasi scritturale nel commento di sopra, all’ultimo rigo; il refuso è sempre dietro l’angolo e chi dirige una Rivista lo sa benissimo.