mulberry bags mulberry outlet mulberry sale mulberry handbags mulberry bag mulberry bags mulberry outlet mulberry sale mulberry handbags mulberry bag mulberry purse mulberry bayswater mulberry outlet york mulberry factory shop mulberry uk mulberry purse mulberry bayswater mulberry outlet york mulberry factory shop mulberry uk sac longchamp saint francois longchamp sacs longchamp sac longchamp pliage longchamp pas cher Babyliss Pro Perfect Curl babyliss curl secret babyliss perfect curl babyliss babyliss pro

Vento di soave

Christophe Rousset  Le Cappelle Reali nella cattedrale di Palermo e quel sarcofago in porfido rosso, ultima dimora di un grande Svevo, che della cultura fece la chiave di volta del suo regno. Federico II, lo “Stupor Mundi”, Imperatore del Sacro Romano Impero, una delle personalità più notevoli dell’Italia medievale, mecenate ed umanista, la cui azione innovatrice gettò i semi dei tempi nuovi (l’impulso dato alla Scuola Siciliana come lingua romanza sarà significativo per la nascita dell’idioma italico). Federico nacque a Jesi, nella Marca Anconitana, in una tenda posta al centro della cittadina, una nascita in diretta per mostrare al popolo che Costanza d’Altavilla, nonostante l’età (40 anni, all’epoca una donna era considerata anziana) poteva ancora essere madre.Franco Dragone

  La rievocazione dello storico evento apre la sedicesima edizione del “Pergolesi Spontini Festival”, il 1° settembre alle h.21, “Il volo dell’aquila”, una spettacolare e colorita azione scenica, dove recita, canto e musica creano un clima di gran kermesse. Prodotto dalla Fondazione Pergolesi Spontini è una prima rappresentazione assoluta (testo di Virginia Virilli, regia di Franco Dragone, musica di Fabrizio Festa) così come “La Saracina”, un’opera non musicata di Richard Wagner narrata in chiave di “cunto” dai mastri pupari palermitani (drammaturgia musicale e regia di Giovanni Mazzara). Ivi si narra di Manfredi ed una misteriosa fanciulla di madre musulmana, entrambi figli illegittimi di Federico II (Teatro Comunale di Montecarotto, 2 sett.h.21).

 

  Come si può dedurre sono l’ambiente ed il tempo federiciano il nucleo portante del Festival ed eccone la colonna sonora, per così dire, “Unter den Linden”, trovatori e musici con l’Ensemble Micrologus (Castelbellino, 3 sett. h.21) che si cimenta anche nei “Carmina Burana”, canti sacri e profani raccolti ed eseguiti dai “clerici vagantes” (Serra De’Conti, 4 sett. h.18). Sul Codex originale lavorò poi Carl Orff, dandone una versione moderna, che torna qui con “Approaching Carmina Burana”, workshop di Franco Dragone (Ostra, 4 sett. h.21).  E torniamo indietro di qualche secolo con il   notevole, anche perché mai rappresentato “Li prodigi della Divina Grazia nella conversione e morte di San Guglielmo Duca d’Aquitania”, dramma sacro di Ignazio Maria Mancini, musiche di Giovanni Battista Pergolesi, con Les Talens Lyriques diretti da Christophe Rousset, regia di Francesco Nappa (da non perdere, Jesi 9 e 11 sett. h.21 Teatro Pergolesi). E restiamo in àmbito sacro con “Mater Misericordiae”, un bel concerto mariano in omaggio alla Vergine Lauretana, con il “Salve Regina” ed il celebre “Stabat Mater” di Pergolesi e il “Salve Regina” di Leonardo Leo, uno dei maggiori esponenti della Scuola Napoletana del XVIII secolo (Christophe Rousset e Les Talens Lyriques, Loreto 10 sett. h 21).

Henkel France

  Non poteva ovviamente mancare Gaspare Spontini, del quale sono stati ritrovati nella Biblioteca del Castello d’Ursel in Hingene, Belgio, quattro manoscritti autografi relativi a partiture che si credevano scomparse. Nel giardino della sua casa natale, a Maiolati Spontini, viene rappresentato “Salotto Agnese”, con i Solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo (11 sett. h18). Seguono i giovani, gli allievi del Conservatorio
“Bruno Maderna” di Cesena impegnati in “Re Enzo”, opera comica firmata da Ottorino Respighi su libretto di Alberto Donini (Alessandro Benigni dirige l’Ensemble Salvadei e i Solisti di Osimo, regia di Matteo Mazzoni. Teatro Moriconi di Jesi, 16 e 18 sett. h.21).

micrologus

  “Da Federico a Federico: musiche per un re flautista”, un altro grande Federico,  monarca illuminato e attento alla cultura, nonché musicista, che diede a Berlino il suo teatro di Corte. In programma pezzi suoi, di Quantz (di cui fu allievo) e Bach (il quale, accompagnando il re, si lamentò che non suonasse a tempo). Stefano Demicheli cembalo, Marcello Gatti flauto traversiere, Marco Ceccato violoncello (Monsano, 17 sett. h.21). E il Festival chiude magnificamente con “Frati e Giullari. Joculatores Domini: laudi alle origini del Francescanesimo”, l’Ensemble Micrologus nell’Eremo dei Frati Bianchi di Cupramontana (24 sett. h.18) e “Liturgia Solenne per la Cappella Reale di Sicilia”, l’Ensemble Calixtinus diretto da Giovannangelo de Gennaro nella Messa Normanno Sveva del XII secolo (Jesi, chiesa di San Marco, 25 sett. h.11,30). E’ quella che veniva eseguita nelle grandi occasioni o durante le festività nel Duomo, nella Cappella Palatina e a Monreale. E, forse, si ritroverà la suggestione della Palermo federiciana, di quei luoghi di arte e di fede dove l’incenso  scorreva fra le navate e i suoni salivano fino a fondersi con l’impasto cromatico dei mosaici. Ed era una sola armonia.

 MANIFESTO IMMAGINE_Festival 2016

“Vento di soave”, Pergolesi Spontini Festival XVI° edizione, 1-25 settembre. Per informazioni 0731.202944 e www.fondazionepergolesispontini.com

 

Inserire un commento

L'indirizo di email non verrà pubblicato.




WordPress SEO fine-tune by Meta SEO Pack from Poradnik Webmastera