Via delle Cinque Lune
Via delle Cinque Lune
di Marco Pasquali
L’incendio che ha distrutto la storica pasticceria delle Cinque Lune mi ha realmente addolorato: ero cliente da sempre e mio padre era nato nella vicina via dei Calderari, demolita insieme a vari isolati attigui. Per chi non lo sapesse, fino agli anni Trenta del secolo scorso Corso del Rinascimento non esisteva: arrivati al Senato da Sant’Andrea della Valle lo spazio era chiuso da piazza Madama e ai due lati del palazzo che chiudeva la strada c’erano a sinistra via delle Cinque Lune, a destra via del Pinnacolo (vedi mappa), che portavano a piazza delle Cinque Lune, tuttora esistente ma più aperta. Il nome non si deve all’insegna di una locanda, ma allo stemma della famiglia Piccolomini – appunto cinque lune crescenti in serie – che un tempo appariva sulla facciata della casa padronale (attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane) situata sulla scomparsa via delle Cinque Lune, inglobata dall’attuale Corso del Rinascimento. Il motivo di tali distruzioni era funzionale: non esisteva un reale collegamento fra le due sponde del Tevere e nel frattempo piazza Cavour era diventato il fulcro direzionale del nuovo quartiere Prati. Gli unici due ponti – ponte Sant’Angelo e il nuovo ponte Vittorio, continuazione del Corso Vittorio – erano eccentrici rispetto al nuovo asse direzionale. Mussolini e i suoi urbanisti avevano dovuto quindi risolvere lo stesso problema che si era presentato nella Roma umbertina: la capitale d’Italia non era una città moderna e la crescita del traffico motorizzato poneva problemi urbanistici nuovi. Da qui l’idea di collegare l’ansa del Tevere – il rione Parione – con Piazza Cavour aprendo Corso del Rinascimento e costruendo un nuovo ponte verso il Palazzo di Giustizia (il Palazzaccio). Questa fu anche l’occasione per mettere in luce una parte del Circo Agonale (piazza Navona) e musealizzarla, più esattamente la curva nord della struttura romana. Ma via e piazza delle Cinque Lune hanno lasciato traccia anche nel cinema: “Via delle Cinque Lune” è un film del 1942 diretto da Luigi Chiarini, ambientato nel 1840 e interamente prodotto in studio nell’ambito del Centro Sperimentale di Cinematografia. “Piazza delle Cinque Lune” è invece un film del 2003 scritto e diretto da Renzo Martinelli. È ispirato al rapimento e omicidio dello statista italiano Aldo Moro da parte del gruppo terroristico delle Brigate Rosse, di cui il film propone una possibile ricostruzione all’interno di una vicenda di fantasia.
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