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M. Nazionale Etrusco di Villa Giulia

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Il Museo virtuale della Valle del Tevere

“E con un passo ne l’opaco fiume lietamente entraro”.

Sono queste parole virgiliane, relative allo sbarco di Enea nel Lazio, a introdurci nel “Museo virtuale della Valle del Tevere”, per compiere un viaggio a ritroso nel tempo lungo la media valle del Tevere, dalle capanne sorte lungo il fiume nell’VIII secolo a.C., alle abitazioni della colonia romana di Lucus Feroniae e alla bella Villa dei Volusii di epoca imperiale, che conserva splendidi mosaici pavimentali.

Questa esplorazione virtuale è ora possibile nel Museo etrusco di Villa Giulia grazie a una innovativa installazione, realizzata dall’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del CNR, in collaborazione con Arcus e la Soprintendenza archeologica per l’Etruria meridionale, che permette di entrare nel cyberspazio dei siti archeologici e addirittura di nuotare come pesci nelle acque del Tevere senza mouse, joystick, tastiere e consolle, ma semplicemente facendo qualche passo, o muovendo un braccio a destra o a sinistra. Come spiega Eva Pietroni, responsabile scientifica del progetto, l’installazione offre un forte coinvolgimento anche grazie all’innovativa commistione di tecniche della realtà virtuale e del linguaggio cinematografico.

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La Soprintendente Alfonsina Russo, da parte sua, definisce il progetto “strategico”, perché i musei si devono aprire alle nuove tecnologie e Villa Giulia in questo senso è all’avanguardia, perché già da tempo si è prestata a esperimenti e mostre di realtà virtuale. La fruizione dell’archeologia, in effetti, è difficile per un pubblico non esperto e quindi è giusto puntare sui nuovi linguaggi che permettono di capire più facilmente come vivevano i nostri antenati e l’evoluzione del territorio nell’arco di circa tre millenni.

Quella che viene proposta è una vera immersione in un paesaggio che unisce al fascino dei resti archeologici la scoperta di un ambiente fluviale ancora poco conosciuto. Infatti, se è vero che l’ultimo tratto del Tevere, quello tra Ostia e Fiumicino, è molto frequentato per via degli imponenti resti di Ostia Antica e dei porti di Claudio e di Traiano, la zona a nord di Roma, tra il Monte Soratte, Fidene, Sacrofano e Palombara Sabina, non è meta usuale di visite archeologiche. Eppure incontriamo lungo la via Tiberina dei siti che meriterebbero una visita non affrettata.

Lucus-Feronia

Lucus Feroniae, nell’odierna Capena, è una colonia romana costruita in età cesariana e monumentalizzata con Augusto, che sorge sul luogo del santuario dell’antica dea Feronia, il cui culto prosegue in età romana con l’appellativo di Salus frugifera: una dea della salute e della fertilità come dimostrato dai rinvenimenti dei tipici ex-voto anatomici nelle fondamenta del santuario arcaico. La città romana segue il classico schema architettonico delle colonie con il foro, che costituisce la piazza principale; lungo il foro troviamo le botteghe e i portici e al centro un monumento equestre, mentre alle spalle del foro la basilica e il complesso del culto imperiale.

La vicina villa dei Volusii (nel territorio di Fiano Romano), di età imperiale, sorge come residenza extraurbana della famiglia dei Volusii Saturnini, la più importante famiglia di Lucus Feroniae, nota per aver costruito o restaurato a Lucus una serie di monumenti.

L’installazione del museo permette di accedere a quattro scenari, ovvero un volo sul territorio con approfondimenti anche di tipo geologico e storico, un’esplorazione sott’acqua dove la corrente trasporta le immagini e i suoni della memoria, da quella antica a quella più recente, e infine le esplorazioni virtuali dei siti archeologici di Lucus Feroniae e della Villa dei Volusii, con le ricostruzioni virtuali relative all’età imperiale e la situazione attuale. In quest’ultima il visitatore ha la sensazione di volare sopra le strutture archeologiche, mentre nello scenario 3D della fase romana segue un percorso ad altezza d’uomo, incontrando personaggi del tempo, interpretati da attori di teatro, ripresi in green screen e integrati nello scenario virtuale.

La visualizzazione avviene su tre grandi schermi che permettono un’esperienza multisensoriale, ma, per apprezzarla appieno, occorre isolarsi (una sola persona per volta può accedere), prediligendo i momenti di poco transito turistico perché le voci degli altri visitatori potrebbero coprire quelle, ben più interessanti, degli antichi.

In contemporanea con l’installazione del Museo virtuale della Valle del Tevere, Villa Giulia ha aperto al pubblico le sale dedicate ai templi di Falerii. Provenienti dall’antica città falisca, corrispondente all’attuale Civita Castellana, le sculture in terracotta policroma di Apollo, di Giunone e di altre divinità del Pantheon greco denotano nei Falisci la stessa intensa religiosità che troviamo negli Etruschi e in genere nel mondo mediterraneo. Queste terrecotte sono talmente affascinanti che meriterebbero un discorso a parte. Per Natale il museo non poteva farci un regalo più bello: cerchiamo allora di trovare un po’ di tempo per andare ad ammirarle.

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Museo virtuale della Valle del Tevere, presso Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia 

Roma, Piazzale di Villa Giulia, 9

Orario: dal martedì alla domenica dalle 8,30 alle 19,30; ultimo ingresso alle 18,30

 

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