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A proposito di Teresa

                                                       Teresa la Ladra

di Giusy Criscione

(“Teresa la Ladra” con Mariangela D’Abbraccio, testo di Dacia Maraini, canzoni originali di Sergio Cammariere e Dacia Maraini suonate dal vivo per la regia di Francesco Tavassi, è in scena al Parioli di Roma, dal 22 al 29 marzo).

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Racconta l’attrice a proposito del suo personaggio e della scelta di mettere in scena questa tragicommedia: “Teresa la ladra è una donna di un’altra epoca ma oggi purtroppo, in certi contesti, ci sono ancora donne nella sua condizione, costrette a subire quello che ha subito lei, e obbligate a fare determinate scelte a causa dell’ambiente in cui vivono.
Teresa la ladra, è effettivamente un’opera attuale” Lo spettacolo riassume cinquanta anni di storia italiana dagli anni’20 agli anni 70’ attraverso le avventure e disavventure di Teresa, donna ignorante e priva di mezzi che, per sopravvivere, si trova ad dover affrontare la vita senza rendersi conto esattamente di ciò che avviene intorno a lei. Figlia di una famiglia numerosa, di povera gente di campagna, Teresa subisce fin da bambina i soprusi e le angherie delle donne diseredate che contano poco più di niente. Sfruttata per i lavori domestici, messa in cinta giovanissima da un uomo senza scrupoli che l’abbandona con un bambino piccolo, per poi sottrarglielo, viene infine sposata ma ben presto abbandonata per un’altra donna. Anima ingenua e semplice viene trascinata dagli eventi. Parte per la Sicilia, in tempo di guerra, si trova sotto i bombardamenti e perde il marito ritrovato. Tornata in città, a
Roma entra in un giro di borseggiatrici e diventa ladra per sopravvivere. L’Italia descritta nello spettacolo è quella raccontata con maestria dal cinema neoralista, un’Italia di miseria fatta di espedienti, così come lo è la vita di Teresa.
Lo spettacolo gira tutto intorno alla sorprendente vitalità di Mariangela D’Abbraccio che recita , canta e balla e in alcuni momenti ricorda e si rifà a quella magnifica attrice che è stata Monica Vitti nel film : “Teresa la Ladra” di Carlo Di Palma del 1973. Durante tutto lo spettacolo l’attrice è accompagnata in scena dalla musica dal vivo composta appositamente da Sergio Cammariere, e dalla presenza di cinque musicisti attori. La musica sottolinea e commenta l’ affannosa ricerca di Teresa di trovare una sua realizzazione personale, un posto nel mondo che in realtà non fa altro che rifiutarla.

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Tra le altre cose finisce anche in carcere perché sorpresa nel borseggio. Quello di Teresa è un continuo viaggio sottolineato da un susseguirsi di travestimenti (18 per l’esattezza) i cui indumenti vengono estratti da una valigia, suo unico possesso. Come un prestigiatore, che tira fuori gli oggetti dal suo cilindro, così l’attrice napoletana tira fuori dalla valigia una serie di golfetti ,vestiti e scarpe che l’aiutano a cambiare di volta in  volta inquadratura e camuffamenti. Teresa la ladra è il titolo che fu dato al film con la Vitti, e che qui, nello spettacolo è stato ripreso e ridotto per il teatro dalla stessa Maraini. Il romanzo si intitolava: Memorie di una ladra. Scrive l’autrice:” Teresa l’ho
incontrata in un carcere nel ‘69, le ho parlato per due minuti e ho capito che era il personaggio che cercavo. Alla storia di Teresa ho aggiunto altre storie, sentite in altre prigioni, durante la mia inchiesta sulle carceri femminili da Trieste a Palermo”. Nel personaggio di Teresa, messo anche in risalto dalla D’Abbraccio, sono riassunte “ le grandi trasformazioni del paese attraverso la guerra fino al boom economico”. Teresa, protagonista inconsapevole il cui
racconto ha una vena tragicomica ma anche “irresistibilmente tenera” per la sua ingenuità.

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