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Meraviglie a Villa Giulia.

Spilla con Venere marinaÈ difficile sottrarsi al fascino dei monili antichi e dei gioielli Castellani sapientemente disposti su pannelli atti a far risaltare il loro aureo fulgore e i colori delle gemme. Nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia è stato inaugurato il nuovo blindatissimo allestimento della Collezione Castellani nella cinquecentesca sala delle Arti e delle Scienze, ribattezzata per l’occasione Camera delle meraviglie. La collezione era stata chiusa al pubblico dopo il furto di alcuni pezzi avvenuto il 1° aprile del 2013, ma ora, a poco meno di due anni da quella data, possiamo nuovamente riempirci gli occhi di abbagliante bellezza.
Il periodo di chiusura ha permesso di restaurare i gioielli e studiare a fondo le tecniche e le leghe usate dalla famosa famiglia romana di orafi, collezionisti e antiquari dell’Ottocento, il cui ultimo discendente donò allo Stato la preziosissima collezione nel 1919.
Proprio perché appassionati di arte antica, i Castellani (Fortunato Pio e i figli Augusto e Alessandro) si ispirarono per molte delle loro creazioni agli ori riportati alla luce durante gli scavi archeologici dell’epoca, creando un nuovo stile che si affermò rapidamente. Si lasciarono influenzare, in particolare, dalle raffinate oreficerie orientalizzanti delle necropoli di Cerveteri, Veio, Vulci e Tarquinia, soprattutto per la tecnica della granulazione e della filigrana.

Fibule a pettine da PalestrinaEbbero modo, tra l’altro, di studiare a fondo e restaurare i gioielli antichi della celebre collezione Campana, prima che venisse dispersa all’estero in seguito alla bancarotta del marchese Campana. Ad Augusto, poi, si deve l’acquisto in blocco nel 1861/62 del corredo di un’intera tomba di Praeneste (la cosiddetta Tomba Castellani), in parte oggi diviso tra i Musei Capitolini e Villa Giulia e in parte venduto (alcuni oggetti furono venduti al British Museum).
A loro si devono eccezionali rielaborazioni, ma anche gioielli innovativi, come quelli monetali, i micromosaici e quelli con l’applicazione di pietre semipreziose sapientemente intagliate, come per esempio la straordinaria spilla in oro e smalto con l’immagine di Venere marina intagliata in cristallo di rocca, che è stata scelta per la copertina del libro edito da L’Erma di Bretschneider “La camera delle meraviglie. Seduzioni dai gioielli Castellani”, a cura di Alfonsina Russo Tagliente e Ida Caruso.
Il successo delle oreficerie Castellani fu tale che ancora oggi ispirano i più noti creatori di gioielli, tra cui Bulgari, e Il loro marchio della doppia C è stato imitato da Cartier e Chanel. La doppia C è legata, oltre che al cognome di Castellani, a quello del duca Michelangelo Caetani, appassionato disegnatore di gioielli.

inv.85270 @ARCHIVIO FOTOGRAFICO SBAEM fotografo sig.Mauro BenedettiNel nuovo allestimento gli ori antichi sono disposti sulla destra di chi entra, mentre le creazioni ottocentesche sono sulla sinistra: si va dal periodo primigeno (per usare la terminologia di Augusto Castellani), che prevede anche l’uso di argento e ambra, al periodo tirreno (pendente con Acheloo), all’etrusco (spilla col dio Helios, collana con grappoli d’uva), al siculo, al romano, al medievale (con straordinari smalti e pietre preziose usati per disegnare motivi sacri, come l’Agnello mistico o l’Annunciazione), alla Rinascenza e al periodo moderno.
In occasione dell’inaugurazione della sala degli ori, sono stati prestati due preziosi oggetti di arte sacra, creati dai Castellani, che rimarranno in visione fino a tutto febbraio: il Calice del Museo Storico di Santa Maria Maggiore e la Pace di Sant’Eligio degli Orefici.
Il primo è realizzato in oro con una notevole percentuale di rame che gli conferisce un colore molto caldo e intenso. Smalti e pietre preziose decorano il calice formando motivi geometrici e vegetali disegnati da Michelangelo Caetani, che si è ispirato alla tradizione medievale.

Pace CastellaniLa cosiddetta Pace è una placchetta in oro e argento che viene baciata dai fedeli o dal celebrante in segno di pace. La lastra esposta è stata incisa da Pio Fortunato e donata da Augusto alla chiesa di Sant’Eligio. La tecnica è quella del niello, consistente nel riempimento dell’incisione con il nigellum, un composto di rame, argento, piombo, zolfo e borace, che, fondendo, fa risaltare il disegno, che in questo caso raffigura l’Adorazione dei Magi.
Completano il percorso di visita alcuni preziosi corredi funerari del Museo di Villa Giulia in una presentazione che intende proiettare il collezionismo antiquario e i Castellani nel più ampio contesto archeologico dell’Etruria, del Lazio e dell’Umbria. Dalle tombe di Palestrina (l’antica Praeneste), in particolare, provengono straordinarie oreficerie, fibule a pettine e piastre d’oro con innumerevoli raffigurazioni di minuti animali.
Il nuovo allestimento prevede anche un’installazione multimediale interattiva, che consente di approfondire la storia della famiglia Castellani e i diversi aspetti tecnici delle loro raffinate creazioni.

inv 85060 @ARCHIVIO FOTOGRAFICO SBAEM fotografo sig.Mauro Benedetti

La Camera delle meraviglie. Seduzioni dai gioielli Castellani
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Piazzale di Villa Giulia, 9.
Orario: dalle 8 alle 19,30; chiuso il lunedì ultimo ingresso alle ore 18,30
Per la visita alla Collezione Castellani è necessario prenotarsi per mail:
sba-em@beniculturali.it  Info.  www.villagiulia.beniculturali.it

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