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Sulle orme di Eracle

2 pelike con EracleI musei di Roma e dell’Italia in genere si prestano a numerosi possibili itinerari. Un filo conduttore potrebbe essere quello di rintracciare le opere dedicate a un personaggio mitico e approfondire così la sua conoscenza. Partendo da questa semplice idea, che ci si augura vincente, è stato promosso il progetto “Sulle orme di Eracle”, che coinvolge fino al 9 novembre 2014 due musei romani, quello etrusco di Villa Giulia e la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini, più il museo dell’Agro Falisco a Civita Castellana e il Carlo Faina ad Orvieto. Secondo la Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale Alfonsina Russo, “con questo progetto si vogliono valorizzare le collezioni, dare importanza a capolavori che passano spesso inosservati, il tutto a costo zero”. La scelta di Eracle “nasce dalla consapevolezza della vitalità che la saga dell’eroe ha avuto – e continua ad avere – nel tempo e nello spazio, simbolo di una umanità che, nella fatica e nel confronto con le forze avverse, riesce a riscattarsi fino al premio dell’immortalità”, si legge nella presentazione del catalogo (Edizioni Quasar). Il mito di Eracle (Ercole per i Romani), figlio di Alcmena e di Zeus (che per unirsi a lei assume le sembianze del marito Anfitrione), è troppo complesso per essere raccontato in poche righe: basti sottolineare che egli è l’eroe per eccellenza, quello che con la sua forza riesce a compiere 12 fatiche, come espiazione per l’uccisione dei propri figli, scambiati per nemici a causa di una temporanea follia provocata da Era, la moglie di Zeus, che vuole così vendicarsi del tradimento del marito.

3 hydria con Eracle Cerbero ed Euristeo

Le fatiche, ordinate dal re Euristeo, lo vedono impegnato con: il leone di Nemea, l’idra di Lerna, la cerva di Cerinea, il cinghiale di Erimanto, le stalle di Augia, gli uccelli di Stinfalo, il toro di Creta, le cavalle di Diomede, la cintura di Ippolita, il bestiame di Gerione, i pomi delle Esperidi, e la cattura di Cerbero. Secondo un mito romano, egli si trovò a passare anche sulle rive del Tevere con la sua mandria di buoi; mentre egli dormiva, il gigante Caco glieli rubò. Ercole uccise il ladrone e il re Evandro, grato all’eroe per aver liberato il luogo dal gigante, gli dedicò un’ara nel Campo Boario (i resti si trovano nella basilica di Santa Maria in Cosmedin). In seguito sempre nel Foro Boario gli venne eretto il tempio, detto di Ercole Oleario o anche Tempio Rotondo (da non confondere con quello di Vesta che sta nel Foro romano). Era talmente amato a Roma che alcuni imperatori amavano farsi rappresentare come Ercole (ricordiamo in particolare Traiano e Commodo), con tanto di clava e pelle del leone nemeo, per una sorta di assimilazione alla sua figura di eroe. Eracle-Ercole ha stimolato la creatività di innumerevoli artisti greci, etruschi, italici e romani. Sono soprattutto le fatiche ad essere raffigurate il più delle volte, ma compaiono anche altri episodi e i suoi amori.

2 G Dughet Eracle e le cavalle di Diomede

Nel museo di Civita Castellana (nel Forte Sangallo) alcune ceramiche inedite di produzione locale (IV secolo a.C) raffigurano la sua morte e l’ascesa all’Olimpo, divenendo così “il simbolo dell’aspirazione dell’uomo ad un proseguimento della vita ultraterrena”, come afferma la direttrice Maria Anna De Lucia. Proprio per questo la mostra s’intitola “Eracle tra i Falisci. Il sogno dell’immortalità”. Gli altri musei che hanno aderito al progetto non hanno realizzato mostre, ma dei percorsi nell’ambito delle loro collezioni con segnalazione e spiegazione dei pezzi che hanno a che fare con Eracle. Nel museo di Villa Giulia vengono segnalati splendidi esemplari di ceramica attica (tra cui la lotta con Cerbero, da Vulci, e la rarissima rappresentazione di Eracle in disputa con la Vecchiaia), come pure le maestose sculture in terracotta provenienti dal santuario di Portonaccio a Veio. A Orvieto, nel museo Carlo Faina, sono visibili vasi attici, tra cui un’anfora attribuita a Exekias raffigurante Eracle tra gli dei dell’Olimpo, e alcune statuette in bronzo. L’altro museo che ha aderito al progetto è quello romano di Palazzo Corsini (in via della Lungara), dove il 30 maggio alle ore 11 si inaugura il percorso “Eracle nelle collezioni della Galleria Nazionale d’arte antica in Palazzo Corsini”. Le opere esposte testimoniano l’importanza che il mito dell’eroe ha continuato ad avere nel corso dei secoli. Un bronzetto secentesco di ambito algardiano ci mostra Ercole bambino che strozza i serpenti, mentre una statuetta in marmo del Cinquecento lo raffigura con il toro di Creta. Un dipinto su tavola di Gaspard Dughet raffigura in un paesaggio costiero Eracle che cattura le cavalle di Diomede.

3 bronzetto di Eracle in assalto

SULLE ORME DI ERACLE

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Piazzale di Villa Giulia, 9 Roma Orario: dalle 8,30 alle 19,30; chiuso il lunedì

Museo Archeologico dell’Agro Falisco, Via del Forte, Civita Castellana Orario: dalle 8 alle 19: chiuso il lunedì

Museo Carlo Faina Piazza del Duomo, 29 Orvieto Orario: dalle 9,30 alle 18

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