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Tusculum

  “Le malinconiche rovine di Tuscolo”, annotava il Gregorovius salendo sul colle vicino Frascati, dove sorgevano i ruderi del castello sorto su quelli dell’antica Tusculum, la cui fondazione ha il sapore del Mito (Telegono, figlio di Ulisse e della Maga Circe). Fu un osso duro per i romani che la sconfissero nel 496 a.C. e in seguito, per la sua posizione fra colli e boschi, divenne luogo prediletto per l’ “otium” della classe altolocata. Nel medioevo vi sorse il castello dei conti di Tuscolo, una potente famiglia che annovera tre papi, Benedetto VII, Benedetto VIII, Benedetto IX, e un antipapa, Benedetto X. Sempre in conflitto con Roma, alleata con Federico I Barbarossa,  ne sconfisse le truppe nella battaglia di Monte Porzio il 29 maggio 1167. Ma, anni dopo, divenne merce di scambio fra il successore di Federico, Enrico VI e papa Celestino III, incoronazione in San Pietro e consegna della città ribelle.

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Così, il 17 aprile 1191, Tuscolo venne rasa al suolo ed i suoi abitanti trucidati o dispersi.
Nel tempo le rovine romane e medioevali si coprirono d’erba e di rovi e furono preda di saccheggio, finché nell’800 iniziarono scavi in varie fasi (prima Luciano Bonaparte che inviò i reperti in Francia poi la regina Maria Cristina, ricordata da una targa, ma lo scavo più importante lo fece Luigi Canina, liberando l’area del teatro). Infine, negli anni ’80 dello scorso secolo, la Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini acquistò l’intero sito di circa 50 ettari dai principi Aldobrandini. E nasce finalmente il Parco Archeologico di Tuscolo, dove iniziano sistematiche campagne di scavo che proseguono tuttora, con risultati molto interessanti. Fino ad oggi sono oltre 20, ovvero il grande progetto di ricerca archeologica “Tusculum” in collaborazione con l’Escuela Espanola de Historia y Archeologia en Roma – CSIC. Una collaborazione proficua che, come già detto, ha dato ottimi risultati (quest’anno si celebra il 25°) .
E’ per buona parte emersa la pianta dell’antico centro romano, il cui fulcro è lo spettacolare teatro che viene usato per spettacoli estivi (ospite ne è stato per anni il grande Giorgio Albertazzi). Risalente al 75 a.C. non ha subito alterazioni strutturali, ha una cavea a semicerchio divisa in quattro settori e può contenere fino a 350 spettatori. Gli altri resti visibili riguardano il tempio di Mercurio, la Basilica, la Fontana Arcaica le terme e un santuario, mentre più a valle sono quelli dell’anfiteatro del II secolo d.C. a pianta ellittica con capienza di 3000 spettatori (anche qui si esibì Albertazzi, con un memorabile monologo da Shakespeare). Si può infine scorgere un tratto in basolato dell’antica via Tuscolana e, recandosi sull’acropoli, quel che rimane del castello dei conti di Tuscolo. Il tutto, con vista panoramica all’interno del Parco dei Castelli Romani, è di grande suggestione peraltro, in tempi brevi, destinata ad aumentare grazie ad uno scavo in corso. Sovrapposta ad un edificio termale in parte rimesso in luce le indagini iper e multi spettrali hanno permesso di individuare una chiesa medioevale con accanto una necropoli e qui si concentrerà la nuova campagna di scavi che sarà la più estesa dai tempi del Bonaparte e di Canina.
Ad aprile di quest’anno è partito il progetto “Tuscolo. Il luogo primitivo dell’anima” (così definiva il luogo il grande etnologo Fosco Maraini) con un budget di euro 1.200.000 interamente finanziato dalla Comunità Montana per valorizzare l’area archeologica e potenziare le infrastrutture turistiche in loco. Ciò comporta anche una ricaduta positiva per il territorio in quanto Tusculum può essere il punto di partenza per escursioni all’interno, con centri piccoli e grandi che si propongono come altrettante tappe di un percorso storico-culturale in stile Grand Tour. Dalle eleganti Ville tuscolane alle meraviglie dell’antica Praeneste, Palestrina, da Albano con il suo particolare Museo della Seconda Legione Partica alla splendida abbazia di San Nilo a Grottaferrata e poi ancora Lanuvio con il santuario di Giunone Sospita, il Palazzo Doria Pamphili a Valmontone, il ponte Amato di epoca romana presso Gallicano, il museo del giocattolo a Zagarolo. E ancora, perché la nostra regione offre in abbondanza paesaggi naturali e testimonianze del passato, nonostante le continue offese ad un territorio che esige rispetto, come un tempo fu per i nostri Padri. E dunque festeggiamo la riapertura e la nuova stagione del Parco Archeologico Culturale di Tuscolo, appuntamento 13 e 14 aprile, come auspicio non solo di conservare la memoria ma di creare qualcosa di valido per il futuro.

Parco Archeologico Culturale di Tuscolo, strada provinciale 73b, Monte Porzio Catone, aperto sabato e domenica h.9,30-19,30, ingresso area archeologica euro 3, utilizzo area attrezzata con tavoli e bracieri euro 2,50 a persona. Per informazioni www.tuscoloparcoarcheologicoculturale.it

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