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Cultura e Pace

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Cinzia Baldazzi – Incontro di pace al Dima Book Festival

Si è conclusa con un incontro di pace la seconda edizione del Dima Book Festival ospitata a Roma al centro commerciale Talenti Village. Dal 1° al 31 ottobre, tutti i giorni, centoventicinque autrici e autori hanno potuto esporre, presentare e vendere i propri libri: poesie, racconti, romanzi, ma anche testi di arte, psicologia, filosofia, nonché opere sulla crescita personale, sulla gastronomia, sulle tradizioni popolari. Domenica 29 ottobre, nel corso delle ultime presentazioni di questa fiera del libro, gli organizzatori Cinzia Baldazzi e Andrea Lepone, con Officine Culturali Romane, hanno organizzato un incontro tra l’imam Salameh Ashour, docente di cultura araba, portavoce della comunità palestinese in Italia, e Giuseppe Levi Pelloni, giornalista, storico dell’ebraismo, presidente della Fondazione Levi Pelloni. Un incontro suggestivo, emozionante, tra due persone che hanno spiegato come negli anni, nei secoli, e anche oggi – in molti paesi e in tutti i continenti – sia stata realizzata una convivenza pacifica, rispettosa, collaborativa tra le comunità musulmane e quelle ebraiche, nonché con i cristiani.

L'imam Salameh Ashour

L’imam Salameh Ashour


  Non è stato soltanto un abbraccio e una stretta di mano, ma un raggio di luce in un momento in cui l’attualità storica getta di nuovo una parte di mondo nell’oscurità. Rischiarare queste tenebre è compito degli uomini di pace e di tutti noi. E la letteratura, per i suoi sostenitori, è giusto sia sempre, secondo le possibilità e le informazioni più adeguate, al passo con i tempi.

Giuseppe Levi Pelloni, storico dell'ebraismo

Giuseppe Levi Pelloni, storico dell’ebraismo

Qui di seguito il video dell’evento:
https://www.facebook.com/cinzia.baldazzi.5/videos/580988684129844

3 Commentia“Cultura e Pace”

  1. Dovrebbe essere tutto così, in un clima di fratellanza o quanto meno di tolleranza.
    Mi viene in mente la città di Trieste prima della nascita degli stati nazionali.
    Allora si viveva con tutte le culture, poi… sono arrivati gli Stati nazionali e la prima guerra mondiale ecc fino ad arrivare alle “foibe” e agli odi “etnici”… il fatto è che fino a quando non si capirà che esiste una sola razza, quella umana, non ci sarà mai pace.

  2. Carla Barlese // 4 novembre 2023 a 15:33 // Rispondi

    A conclusione di una splendida iniziativa, un incontro che ha una valenza straordinaria in questo cruciale momento storico. Uno sprazzo di luce le parole dei due Eminenti.
    Grazie di cuore a Tutti del Dima Book Festival, per aver condiviso una toccante testimonianza di fratellanza e di pace, con sempre i più vivi complimenti da entrambi per questo ulteriore fiore all’occhiello.
    Carla Barlese e Ivano Baglioni

  3. Il problema della Pace è un quesito di origine sovrumana: inspiegabile, inarrivabile, impercettibile, irrisolvibile. Trovo più giusta la scelta o l’affermazione che si debba convivere con la Guerra, più che tentare un’ abolizione o una pacificazione totale dell’umanità. Non è compito nostro, non ne siamo capaci, non lo accettiamo; preferiamo la guerra! il perché è scritto nei nostri cuori. E’ inimmaginabile una società senza Guerre! La Pace rimane solo un desiderio, un’aspirazione, un miraggio. Secondo i guerrafondai, non siamo tutti fratelli, secondo i pacifisti lo siamo. Due posizioni completamente opposte che determinano una presa di posizione intransigente, in ambedue i casi, dove le ragioni dell’uno non combaciano con le ragioni dell’altro. L’obiettivo finale, l’unico che potrebbe far convergere su un punto a favore della Pace, è la morte. Ma come vediamo, anche questo non è un deterrente. La Sacra scrittura, oltre che il più bel libro dell’Amore, è il libro del Dio degli Eserciti. Questo deve farci riflettere: quale pace è possibile per l’essere umano se l’essere creatore del Mondo è un Dio di guerra? Solo a lui potremmo chiedere conto della pace, ma la pace promessa, perché c’è una “pace promessa”, non è di questo mondo. Nonostante le buone intenzioni di qualcuno, la via per la pace non è di questa terra, il mio non è negativismo o pessimismo, è una totale fiducia nell’aldilà.

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