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Festival Pontino

Medioevo e tanto verde sono la cornice di questa 55° edizione del Festival Pontino,  istituzione culturale più che consolidata della provincia di Latina: diciamo che ormai fa parte del paesaggio, ne è un aspetto imprescindibile. Musica e soprattutto gioventù che fa musica nello splendido scenario di Sermoneta e il suo Castello e nelle non meno suggestive Abbazia di Fossanova, capolavoro del gotico-cistercense, e Valvisciolo, con il suo bel chiostro e, infine, in quel piccolo gioiello che è il Complesso di Sant’Oliva a Cori.

Foto archivio festival pontino (c Cesare Galanti) 2_ridt

Quest’anno si aggiunge al già nutrito cartello la magnifica Tenuta San Pietro, anch’essa a Cori, dove si produce anche un vino eccellente. Dunque un ampliamento dei confini grazie all’impegno della Fondazione Campus Internazionale di Musica e la Fondazione Roffredo Caetani, oltre ad enti locali e sponsor privati. Sono tempi non facili per la cultura e sarebbe quindi auspicabile una presenza attiva delle istituzioni pubbliche.
Non si poteva non iniziare nel ricordo di Riccardo Cerocchi, che ha promosso e coordinato il Festival per oltre quarant’anni insieme a Giulia Loperfido. Il 30 giugno nel Circolo Cittadino di Latina concerto inaugurale del violinista Ivos Margoni, vincitore del Premio intitolato appunto a Riccardo Cerocchi. Il Festival prosegue  nel segno dell’oggi, ovvero gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea coordinati da Gabriele Bonomo sul tema “Sintassi del sentire”. Nelle Scuderie del Castello Caetani di Sermoneta l’1 e il 2 luglio, h.21, il Syntax Ensemble eseguirà brani di musicisti italiani e non che documentano una ricerca espressiva continua (autori anche molto noti come Ivan Fedele e Georges Aperghis). Ma il “sentire” come percezione è in fondo il tema del Festival ed ecco il 4, h.21, al Castello, “Quando la natura diventa suono”, il debutto dell’Associazione Ricardo Cerocchi, giovani under30 che si ispirano al pensiero musicale del fondatore del Festival.
Le vibrazioni attraversano poi il workshop di composizione elettroacustica di Vittorio Montalti con prime assolute (il 5 al Castello, h.21) e si consolidano nel duo viola-pianoforte, Matteo Rocchi e Ludovica Vincenti, con Hindemith e Brahms al Circolo Cittadino di Latina ((6, h.21). Assumono poi sfumature inedite grazie all’armonica cromatica di Gianluca Litteri che, coadiuvato al piano da Fabio Gorlier, spazia dal classico al jazz, con incursioni nel tango (Fossanova, il 7 alle 19,30). E dopo il trio Michele Marco Rossi, violoncello, Riccardo Acciarino, clarinetto, e Umberto Ruboni, piano (Castello, il 9 h.21) il ritorno di Claude Delangle che, accompagnato al piano da Odile Catelin Delangle, esplorerà con il suo magnifico sax musica francese  dell‘800 e 900, in particolare Berlioz a 150 anni dalla morte, con un inedito arrangiamento dell’ “Enfance du Christ” (Latina, 10 h.21). E una novità è costituita da due soliste nonché docenti dei corsi di perfezionamento del Campus, Liza Ferschtman, violino, e Jennifer Stumm, viola, presenti il 13 al Castello, h.21 (con Roberto Paruzzo al piano, da Bach a Kreisler) e il 14 a Fossanova, h.19,30 (con un altro docente, Giovanni Gnocchi, in Beethoven e Schubert).

De Labyrintho
Andiamo avanti con il duo Marsia, clarinetto (Gregorio Maria Paone) e fisarmonica (Mario Piluso), con un repertorio da Bach ad Astor Piazzolla, al Castello il 18 h.20,30. Da non mancare poi il concerto itinerante con l’ensemble vocale De Labyrintho, “L’arida sete”, i madrigali del grande Gesualdo da Venosa con la voce narrante di Sandro Cappelletto, che focalizza il suo particolare pathos polifonico proprio alle soglie del Barocco. Nel Castello, 20 luglio h.21, mentre il giorno seguente vengono presentati i frutti (positivi) del master orchestrale con giovani artisti: una sinfonia di Mozart ed un concerto di Haydn con Giovanni Gnocchi violoncello e Daniele Agiman direttore (Fossanova, h.19,30). Il suggestivo Chiostro di Sant’Oliva, a Cori, il 25 h.21 ospita il duo Mateaux, Giovanna Buccarella, violoncello, e Francesco Diodovich, chitarra, con pezzi poco noti del secondo ‘900, poi si torna al Castello con Mario Caroli, acclamato flautista, che spazia da Schumann (le Tre romanze op.94) a Martinu, con Akiko Iwase al piano (27, h.21). Infine, dopo il Quartetto Felix, vincitore del Premio Giuseppe Sinopoli 2017 con Brahms e Mahler (a Fossanova il 28, h.19,30), gran finale nella Tenuta San Pietro di proprietà dell’Azienda agricola biologica di Marco Carpineti. In più di 100 i ragazzi della JuniOrchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia diretti da Simone Genuini si cimenteranno in un nutrito programma da Mozart a Gershwin. Musica e verzura.
E, quale corollario, ancora i giovani, con vari appuntamenti: il 3 al Castello, h.18, i vincitori del concorso Carlo Cicala, il 12, sempre al Castello h.21 Giovani Artisti dal Mondo, a cura di Jennifer Stumm, viola, e Liza Ferschtman, violino, il 15 a cura di Mirella Vedeva, tecnica del contrabbasso, e Franco Petracchi, contrabbasso (Castello, h.21), il 22 a cura di Giovanni Gnocchi, violoncello e musica da camera (Castello, h.21), il 29 a cura di Corrado Rojac, fisarmonica (Abbazia di Valvisciolo, h.20,30) e il 30 a cura di Mario Caroli, flauto, e Mario Notaristefano (Castello, h.21). Sono i corsi di perfezionamento e di interpretazione musicale 2019 ai quali bisogna aggiungere l’edizione di quest’anno del Premio Riccardo Cerocchi, il concorso internazionale che si svolgerà a Latina dal 25 al 27 ottobre e che contempla tre borse di studio. I candidati, solisti o gruppi, nel programma dovranno inserire almeno un brano dei compositori dei quali l’Istituto di studi musicali Goffredo Petrassi custodisce i fondi manoscritti (Oltre a Petrassi Barbara Giuranna, Gino Contilli, Luis de Pablo, Fausto Razzi, Ivan Vandor).

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Per informazioni sui singoli concerti ed i biglietti: Fondazione Campus Internazionale di Musica tel.3297540544 e www.campusmusica.it

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