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Giovinezza, giovinezza

270px-Renzi_con_occhiali_in_boccaDopo decenni di gerontocrazia governativa, impersonata da Primi Ministri ultrasettantenni e da Ministri più o meno coetanei, tranne le belle figliole delle cene eleganti dell’era berlusconiana, sono arrivati i quarantenni a miracol mostrare di come avrebbero tirato fuori questo dissennato e sgangherato Paese dal buco nero in cui è precipitato, per colpe proprie e per (presunte?) colpe indotte.

Dopo Mario Monti, Professor dei Professori algido e spietato, chiamato velocemente al capezzale dell’Italia morente ed eclissatosi altrettanto velocemente senza averla guarita, ma non prima di aver incassato la nomina a senatore a vita, ci prova Enrico Letta talentuoso nipote di Gianni, gran sacerdote di Silvio e fine tessitore di stampo curiale paragonabile nientemeno che al Divo Giulio dei tempi migliori.

Il “giovane” Enrico suscita notevoli aspettative per i suoi studi eccellenti, per quel tratto distinto ed elegante che non lo fa passare inosservato, perché sul proscenio internazionale si muove a suo agio con almeno due lingue parlate in maniera fluente, ma c’è qualcosa che non quadra ed inquieta i più attenti osservatori che fin da subito avevano stigmatizzato una certa propensione a spargere a piene mani un ottimismo di maniera, eccessivo ed immotivato, stante lo scenario economico e politico del Paese sbrindellato che si accingeva a governare.

Qualcuno parlò di doppiezza e di ambiguità democristiana, ma la citazione decontestualizzata non mi sembra aiuti molto a capire le oscillazioni dell’ago della bussola del più giovane Primo Ministro dopo il compianto Goria.

Comunque lo si voglia valutare, nonostante la disoccupazione a livello di guardia, nonostante il subdolo gioco delle tre carte delle tasse e delle imposte che spariscono da una parte per ricomparire sotto mentite spoglie da un’altra, nonostante il Mezzogiorno alla deriva e abbandonato a se stesso, nonostante il dissesto idrogeologico dell’intero Paese, nonostante il degrado e l’insicurezza delle nostre città, nonostante i milioni di concittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà, nonostante ecc. ecc Enrico Letta trascorreva il tempo a spargere ottimismo a go go, esattamente il contrario di ciò che faceva Mario Monti il quale, algido come un ghiacciolo, non spargeva ottimismo ma, al contrario, pessimismo, no, peggio, spargeva terrore ed impauriva un Paese già impaurito.

Ma Enrico aveva i giorni contati, questo lo sapeva anche lui, perché all’orizzonte si stava già materializzando l’ombra inquietante di un ambizioso bischero fiorentino

Matteo Renzi arrivò e spazzò via tutto, compreso l’imbronciato Enrico che alle prime avvisaglie di una radiosa primavera dell’anno che volge al termine gli dovette porgere la campanellina di rito al passaggio delle consegne e le telecamere spietate consegnarono agli italiani la gelida espressione dell’Enrico furioso.

Giovinezza, dunque, e giovinezza sia, perché Matteo giovane lo è davvero.

Il ragazzone giovane d’età lo è di certo, ma sono le idee che contano, non l’età anagrafica e nemmeno  l’abbigliamento alla Fonzie del sindaco di Firenze, con jeans e “chiodo” di pelle, e nemmeno la furia iconoclasta con la quale dice di voler rottamare i mostri sacri del Partito, nati, cresciuti ed invecchiati nelle stanze dei bottoni.

Come se rottamare D’Alema fosse una cosa da niente. Non lo è, infatti, il Leader Massimo già rosica ed è incacchiato come una biscia

Matteo farebbe bene a non distrarsi troppo perché il D’Alema in crisi di astinenza è pericolosissimo, ma lo sono anche gli altri, specialmente i suoi coetanei del PD, come l’elegantissimo e sempre sorridente (o sogghignante?) Cuperlo, come il piacione Pippo Civati e come il tenebroso Stefano Fassina, quello che ha deciso di portare i bambini allo zoo pur di non andare alla Leopolda.

Per non dire delle signore, te le raccomando!

Di chi parlo?

Ma della zia d’Italia Rosy e della supponente e spocchiosa Anna Finocchiaro, no?

Attento Matteo, attento a quel che dici e attento a quel che fai, perché allontanare tanta bella gente dagli zibidei è cosa ardua e pericolosa e a volte ritornano pure e sono più incacchiati di prima.

Ma intanto i giorni passano, passano pure le settimane ed anche i mesi e la situazione non sembra cambiare nemmeno di una virgola.

Cosa sta combinando il Matteo che voleva rivoltare l’Italia come un pedalino?

Ce la farà il bischeraccio a guarire il grande ammalato o sono parole, soltanto parole, le sue?

Ancora: non si sarà sbilanciato un po’ troppo con quella ramazza impugnata come una clava?

Forse sì, forse quel linguaggio naif e vagamente celodurista può andar bene sulla bocca di uno scout infiammato dal sacro furore di Baden Powell, o da un padano bossiano della prima ora, ma sulla bocca di un Primo Ministro è un’imprudenza, perché non è cosa da poco avere a che fare con una piazza incavolata ed impaurita, arringata da una Susanna Camusso in gran spolvero, che non sarà Luciano Lama, ma che ha grinta e carisma in dosi non trascurabili, e da Maurizio Landini che non le manda a dire ma le dice direttamente e le cose che dice sono deflagranti.

 Renzi forse ha commesso lo stesso errore di Letta.

Al pari del più scafato Enrico, Matteo ha sparso copiose manciate di ottimismo condito, per giunta, con la retorica del coraggio, ma sul suo volto cominciano ad affiorare i segni di un qualcosa che somiglia molto all’insofferenza, alla supponenza, alla tracotanza.

Che sono sintomi di debolezza, non di forza.

Come giudicare, altrimenti, il palese fastidio che affiora nello sguardo e nei sorrisetti nervosi quando vuole dimostrare che lui, giovane, ha ragione per definizione, proprio perché è giovane ed anche Frau Merkel se ne dovrà fare una ragione.

Così sia detto, così sia fatto, pensa il bischero fiorentino, ma così sarà?

Ecco, questo è il nuovo che avanza e Matteo Renzi incarna la speranza di milioni di italiani che lo hanno atteso come il Messia, ma se così non fosse e si dimostrasse l’ennesimo pifferaio magico, allora questo Paese sarebbe davvero all’ultima spiaggia ed una generazione di giovani sarebbe stata bruciata inutilmente.

Che dire?

Di Matteo Renzi io ho visto finora solo passi ondivaghi ed ho sentito solenni proclami, conditi a volte con un che di vagamente donchisciottesco che mi inquieta.

Non mi resta che attendere e sperare, con l’auspicio che la speranza non venga delusa come è capitato con il Professore, come è capitato con Enrico Letta e come, forse, sta ….

Meglio non dirlo, almeno per il momento, poi con l’anno nuovo tireremo le somme.

Se, però, nel frattempo non avremo tirato le cuoia (metaforicamente parlando)!

La ricreazione è finita ed il Paese non si può più permettere di sprecare l’ultima occasione.

8 Commentia“Giovinezza, giovinezza”

  1. Grande Enzo Movilia. Un “pezzo” scritto con sottile ironia e senza alcuna retorica.
    È come promesso: non entra nel merito puramente politico ma sa coinvolgere il lettore negli aspetti della politica attuale.
    Mi permetto di ricordare un passo che ritengo significativo: Renzi che al primo scalpitare dice a Letta “…tranquillo Enrico, vai avanti così ….” Tipico di alcuni giovani rampanti …..Assetati di potere? Aggiungo io.
    Ancora grazie

  2. Concordo in tutto con l’analisi lucida e non faziosa dell’Autore e a Renzi voglio dare altri tre mesi di fiducia. Poi tirerò le somme per vedere se ho preso l’ennesima fregatura.
    Comunque, senza voler esagerare non si può negare che Matteo abbia smosso le acque e nulla sarà più come prima (D’Alema e Co. permettendo)

  3. Ma chi sono i competitors di Renzi che potrebbero fare meglio di lui? D’Alema, Bersani, i Giovani Turchi, gli ex DC, gli ex PSI e via elencando farebbero meglio di lui? Chi in particolare?
    E a Destra chi c’è se ancora, 1/3 degli italiani tra FI e satelliti invoca Silvio Berlusconi?
    Richiamiamo i Tecnici, ma chi e cosa potrebbero fare se il parlamento è quello che è ed in esso operano fior di politici dello stampo di quell’abruzzese che pensa solo a farsi i c…suoi (parole sue)perchè ha il muotuo da pagare?
    Provaci ancora, Matteo, me se ti accorgi che non riesci a cavare un ragno dal buco, lascia perdere e ritorna da dove sei venuto.
    Vedrai che fila dietro la porta per sostituirti!

  4. Maria Teresa // 5 novembre 2014 a 20:12 // Rispondi

    Scusa Enzo, vorrei fare un commento, ma sono confusa. Tu hai fatto una lunga e precisa analisi dell’attuale situazione politica e delle “politiche” di governo di Matteo Renzi. Io (che pure l’ho votato) sono in realtà confusa e non riesco a dare un giudizio obiettivo sul nostro presidente del consiglio. Forse bisognerà aspettare? Forse più avanti si vedranno risultati “migliori”?
    (Sai che non mi vengono in mente risultati concreti degli attuali mesi di governo …. tranne i famosi “80 Euro”!?)
    Penso, comunque, che le tensioni interne (al PD) ed esterne (con i sindacati, ma anche a livello europeo) stanno mettendo Matteo a dura prova e che forse la politica del pugno duro che sta attuando su tutti i fronti non è la migliore. Forse andrebbe meglio un po’ più di diplomazia ….

  5. Cara Maria Teresa, ti capisco, ma il commento del signor Sergio che precede il tuo centra alla perfezione la questione: chi sono i competitors di Renzi che potrebbero fare meglio di lui?
    E quelli che lo hanno preceduto?
    Secondo me è il caso di dargli tempo almeno fino alla prossima primavera per capire se sta andando nella giusta direzione o per lo meno vedere se riesce ad attuare, almeno in parte, ciò che ha promesso, ma dovrà fare i conti con il fuoco amico, più che con gli avversari, e ieri Pippo Civati, uno della triade che gli sta facendo vedere i sorci verdi (gli altri due sono Cuperlo e Fassina) gli ha votato contro, per la gioia del SEL, suo probabile prossimo approdo.
    Vedi, M. Teresa, io faccio un ragionamento molto semplice, il seguente: se Mario Monti, il massimo che l’Italia avesse in quel momento per poterla tirare fuori dai guai, se n’è andato e ci ha lasciato solo il disastro Fornero e poco più, vuoi che Matteo Renzi non sia in grado di fare meglio? Non per incapacità, bada, ma perchè fare peggio sarebbe impresa quasi impossibile e solo Brunetta e Gasparri forse ci riuscirebbero.

  6. Il bischeraccio Renzi, come lo definisce Enzo, ha suscitato grandi speranze per il suo parlare fuori dai denti, per le sue opinioni di schietto buonsenso, per il suo distacco da argomentazioni di illusoria faziosità sinistroide. Ha aggiunto una gradita elargizione monetaria, gli 80 €, al suo probabile elettorato e pur di raggiungere i dichiarati obiettivi di modernizzazione, pulizia e svecchiamento della società italiana e della sua classe (finora) dirigente ha stretto un patto con quel diavolo che spartisce l’iniziale del cognome B. con quella del nome del principe degl’inferi demoni (Belzebù).
    Stia attento il buon Matteo, la vischiosità dei politici ambienti italiani e europei possono intrappolare chiunque non riesca a produrre risultati chiari, evidenti e di rapida esecuzione. Le promesse, tanto più sono allettanti quanto più pericolose risultano per chi le propone (si veda la sorte di B.).

  7. Maria Teresa // 7 novembre 2014 a 15:54 // Rispondi

    D’accordo: al momento non ci sono “competitors” …. se si escludono Brunetta e Gasparri!! Quindi diamogli tempo (e fiducia) sempre che riesca a resistere al “fuoco amico”…
    C’è una storiella che si adatta benissimo al clima che si respira in casa PD:
    Il diavolo compare ad un uomo politico e gli dice: “Chiedimi pure, posso darti tutto quello che vuoi, ma fai attenzione, al tuo compagno di partito darò il doppio”. L’uomo politico ci pensa un po’ e poi dice: “Cavami un occhio!” …. Pensa se comparisse a Civati, Cuperlo o Fassina ….

  8. marina cara // 8 novembre 2014 a 11:34 // Rispondi

    Ciao Enzo, ho letto d’un fiato il tuo bell’articolo sui personaggi attuali e d’antan del nostro panorama politico. Arguzia e sottile ironia traspaiono dal tuo scritto che non disdegna di dire come stanno veramente i fatti Italiani. Mi piace il tratteggio elegante dei politici, poveri signori, non in senso economico, sia chiaro, ma perchè ci hanno provato tutti a far uscire dalle secche della crisi la nostra Italia. Tartassati dal clima imbufalito, pressati da un’economia che non decolla come l’Europo vorrebbe insegnarci, suscitando le ire di Matteo, siamo sempre e quasi allo stesso punto. Come se una sabbia mobile si divertisse a bloccare le grandi riforme, a fermare un ipotizzabile cambiamento dei signori di Governo che tirano dritti e tranquilli alla faccia del popolo incagliato dai soldi che vengono meno. Scrivi di Letta e Monti, che ci hanno provato ostinatamente, chi con il pessismismo chi con le maniere da lord inglese, e adesso il Renzi nazionale che ha scalpitato in ogni modo per ottenere la Presidenza, sta facendo la magra figura del parolaio e dell’illusionista; quasi un Silvan istituzionale. Pensi che sia tutta una magìa, non saprei. A me piace l’approccio di Matteo, è determinato e lavora dritto, ha la giovinezza dalla sua, come il titolo evoca, si sta sforzando di lottare contro i poteri forti europei di una Germania egemone nei diktat, prova a lottare con i sindacati. Vedremo, aspettiamo per verificare se anche questa volta sia tutto fumo e niente arrosto o, per nostra fortuna, si arrivi a partorire una Nazione più forte. Un saluto

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