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Renzi, batte Letta. E poi?

Già, e poi? Bella domanda, alla quale, finquando non sarà chiarito tutto, cioè costituito il nuovo governo e varato un concreto programma politico ed economico, non è possibile dare una risposta. Si possono fare solo illazioni, formulare previsioni, trarre auspici e toccare ferro, insomma aspettare il fiorire degli eventi. O lo sfiorire perché, già l’ho scritto, Renzi sta giocando col fuoco e se toppa non è solo lui a scottarsi ma un paese già abbastanza ustionato (soprattutto in basso, come al solito).

  Voglia e fretta di fare. D’accordo, ma come? Il progetto renziano per far decollare l’economia ha sostenitori sia a destra che a sinistra, perché condivisibile su molte cose (vedi sburocratizzazione o spreco del denaro pubblico). In lista poi ci sono questioni importanti, dal lavoro giovanile all’edilizia scolastica, da una più incisiva lotta all’evasione fiscale alla banda larga.  E’ comunque un orizzonte ampio quello che si apre dopo il periodo lettiano, di certo non molto movimentato, anzi. “Demolition Man”, come i giornali inglesi definiscono Renzi, è all’opera, ma intanto Napolitano, giustamente, prende tempo.

  Troppo brusca l’accelerata di Matteo, un violento colpo di coda su un fondale sabbioso e la nuvola che si è sollevata nasconde non poche insidie. La fronda all’interno del partito, peraltro scontata, la dissociazione di Sel ma, soprattutto, la diatriba fra Fi e Ncd.

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Da un lato il Cav. che ha benedetto Renzi (“non è comunista”, la sua ossessione di sempre) ma si asterrà, opposizione “costruttiva” (se lo dice lui…), dall’altro il suo ex pupillo, Alfano, il quale teme un inciucio visto che Verdini sta manovrando sottotraccia, cosa che ha fatto indignare Lupi. Quindi non manca una certa suspence.

  E come si affronteranno altre questioni piuttosto spinose sul tappeto? La legge elettorale? La riforma del titolo V? E il decreto 1000 proroghe che scade a fine mese? Infine, domandona, l’ambizioso programma di Renzi si svolgerà dentro, al limite o addirittura fuori dei parametri imposti dall’Europa? La voglia di fare è molta ma anche la perplessità è molta e, mentre, si scatena il totoministri, non si può non pensare al peggio. Ovvero cosa può succedere se salta tutto e si va alle elezioni con il dannato “porcellum”.

  Per come la vedo io Renzi, che già perderebbe all’interno per la sua mossa azzardata, dovrebbe fare i conti con Fi e Ncd, ricompattati da un fischio del Capo (e aggiuncici la Lega e quello della Poltrona Sicura, cioè Casini). Come risultato un nuovo e più spregiudicato governo Berlusconi, con tutti i guasti annessi, soprattutto in merito all’ambiente (dài a condoni tombali) e alla cultura (la banalizzazione, leit-motiv dell’èra berlusconiana). Non che dall’altra parte non ci siano colpe, intendiamoci, ma in misura minore e, dunque, Renzi può essere un valido argine, purché sia ben consapevole di cosa sta facendo. Altrimenti resta solo un simpatico quanto innocuo Fonzie in salsa toscana…

2 Commentia“Renzi, batte Letta. E poi?”

  1. Roberto da Napoli // 16 febbraio 2014 a 19:11 // Rispondi

    Quando si parte il gioco della zara
    colui che perde si riman dolente
    ……
    qual va dinazi e qual di dietro il prende
    …….
    nave senza nocchier in gran tempesta
    (purgatorio canto VI)
    Forse Matteo è il gran maestro, volevo dire il gran nocchiero? Troppo veloce e poi par che si fidi di un ex Cav. e già chi si fidò si ritrovò nei flutti… guardo al domani ed ho paura per i miei nipoti. Io speriamo che me la sbaglio.
    Che il nuovo fiorentino sbugiardi il più famoso e cancelli l’Italia di dolore ostello! I berlinesi con i russi alle porte si scambiavano gli auguri…….Auguri.

  2. Maurizio Solinas // 17 febbraio 2014 a 21:13 // Rispondi

    Per la gioia dei matematici e la disperazione dei giocatori appassionati del superenalotto la probabilità di fare 6 è 1 su 622.614.630. Per la gioia dell’italica gente le probabilità di capire cosa farà Renzi sono mooolto più basse.

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