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Quando Kappler volle gli ostaggi da fucilare alle Fosse Ardeatine, Pilo entrò nella lista ed affrontò il martirio insieme agli altri 334, per la maggior parte prigionieri politici (il Partito d’Azione pagò un prezzo alto in vite umane e così i comunisti di tendenza trozkijsta). Morirono anche molti ebrei, oltre 70, rastrellati nel Ghetto e altrove. Era davvero notte a Roma. Rievoco quel periodo orrendo e insieme sublime per il sacrificio di quanti credevano in un’Italia libera, insieme all’Ing.Guido Albertelli, figlio di Pilo, che del padre ha ancora un ricordo vivo, dove amore, nostalgia e senso patrio – questo gli instillò Pilo con il suo esempio – si fondono in un qualcosa di emotivamente denso che, ascoltando il racconto di questa vita spezzata a soli 36 anni in nome dell’Idea, non può non colpirti nel profondo dell’anima.

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