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Un bacio film di Ivan Cotroneo

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di Giusy Criscione.

Ivan Cotroneo è uno sceneggiatore di successo, conosciuto dal grande pubblico soprattutto come autore di Fiction quale: Tutti pazzi per amore ma è anche uno scrittore che dai suoi libri ha tratto film divertenti e surreali come la Criptonite nella borsa.

Un bacio, ultimo pellicola del regista napoletano è tratto da un suo libro, dal medesimo titolo, ispirato ad una storia vera avvenuta negli Stati Uniti. La storia a cui si riferisce finisce in tragedia. Un ragazzo gay si innamora di un compagno di scuola e manifesta davanti agli altri compagni i suoi sentimenti. Impaurito soprattutto dal giudizio degli altri compagni il ragazzo prescelto gli spara in classe.

Il film è quindi soprattutto un atto di denuncia contro l’omofobia che dilaga in Italia. Come scrive Cotroneo nelle sue note di regia : “Un bacio è un film che, per le tematiche che tratta è rivolto a tutti, adulti e non, ma che parla soprattutto di ragazzi. Ragazzi che mettono al primo posto l’amicizia. Che si sentono soli. Che hanno una terribile paura di essere diversi, e di venire giudicati. Di ritrovarsi un’etichetta addosso. Qualunque essa sia. Un bacio ” è’ una presa di posizione e di chiara condanna anche contro il bullismo di cui i giovani sono spesso vittime; ma è anche un inno alla libertà di essere fieri delle proprie scelte e soprattutto fuori dal “branco”. E gli adulti che dovrebbero educare i  giovani alla tolleranza ed all’accettazione dei diversi restano prigionieri del loro stesso pregiudizio e intolleranza.

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Il film si discosta un po’ dal libro, perché non parla soltanto del rapporto di Lorenzo, ragazzo gay che si innamora del suo compagno di scuola Antonio, timido e scontroso, dal quale viene rifiutato con violenza, più per paura degli altri che di quello che vuole dire avere un rapporto omossessuale in se per sè, che non conosce. Il film parla anche di Blu, ragazza apparentemente anticonformista ma in fondo fragile, vittima di un raggiro.

L’elemento femminile introduce altre problematiche dei ragazzi di oggi. Se il rifiuto nei confronti della sessualità di Lorenzo è un atto di omofobia quello di costringere Blu a fare l’amore con più ragazzi contemporaneamente è un atto di bullismo.

 Cotroneo nella post-fazione del romanzo, informa che in molti Paesi,   l’omofobia è un reato  e che in Italia, non esiste una legge che riconosca una aggravante specifica per i reati commessi in odio a persone omosessuali, bisessuali e transgender .

Un bacio” è un film sincero di denuncia e di condanna nei confronti di una società meschina che non è in grado di far capire ai giovani cosa voglia dire l’accettazione, ma nello stesso tempo è un film visto con gli occhi dei giovani: le loro debolezze, il non saper raccontare per paura e perché si teme il giudizio altrui, la fragilità di sentirsi soli e non accettati dai coetanei, anche se si vive in famiglie normali dove ci sono genitori moderni e istruiti e comprensivi.

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Dice Lorenzo, nel momento in cui viene  deriso e umiliato per la sua diversità: “Voi non lo fate mai di immaginare di essere in un altro posto? ”Quando non voglio vedere le cose non le vedo. Sono da un’altra parte. Mi immagino altro. Antonio:” Ma tipo come?”. Lorenzo:” Tipo che tutti mi vogliono bene”.

E Blu che scrive delle lettere a se stessa e soprattutto per sentirtsi meno sola: “L’amicizia è una cosa grandiosa. Questo ricordatelo e se arrivata a quarant’anni non hai amici…beh, datti da fare, perché sono loro che ti salvano”

Bravissimi i tre interpreti: Rimau Grillo Ritzberger che ricopre il difficile ruolo di Lorenzo, il ragazzo gay ma anche Leonardo Pazzagli nel ruolo del timido e complessato Antonio e Valentina Romani, la sensibile apparentemente sfrontata Blu.

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